Clima, unica possibilità è innamorarci della Terra

clima, innamorarsi della terra

Il clima è fonte di preoccupazione crescente: le stime più accreditate dicono che se le emissioni si manterranno ai livelli attuali, le temperature medie della Terra saliranno di 4-5 gradi entro la fine del secolo. Una catastrofe senza precedenti, che né la recente grande Marcia sul Clima, né il summit delle Nazioni Unite (a cui non hanno partecipato Cina e India, i due paesi più inquinanti) sembrano riuscire a proporre alternative reali.

Un punto di vista radicalmente alternativo, rispetto alle tendenze prevalenti sui media e nei governi, è quello espresso dal maestro zen Thich Nhat Hanh nel suo discorso rilasciato all’Onu in tema di cambiamenti climatici.

Thich Nhat Hanh propone di adottare non un approccio ideologico, ma una prospettiva basata sulla visione profonda di ciò che siamo e del nostro rapporto con la Terra, È un punto di vista non dualista, che cerca cioè di aiutarci a superare l’illusoria ma familiare visione di una separazione tra noi e l’ambiente nel quale viviamo. La Terra ci fornisce tutti i nutrimenti che formano il nostro organismo, come possiamo sentirci distinti e separati da essa? Quando parliamo della Terra, parliamo di no stessi esseri umani.

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La Terra è una madre amorevole: essa nutre e protegge tutti i popoli e le specie, senza discriminazioni”. Dunque è molto di più dell’ambiente nel quale viviamo. E in più, se riusciamo a percepirne tutta la bellezza, l’eleganza, l’armonia, che si manifesta in una miriade di forme diverse che sono di fronte ai nostri occhi tutti i giorni, come possiamo non innamorarcene?

Non vediamo la bellezza della Terra e il legame intimo che abbiamo con essa perché siamo offuscati dalla smania di di inutili e dannosi consumi. Ciò che consumiamo inquina le nostre menti almeno quanto le emissioni di gas serra inquinano l’aria che respiriamo. Solo adottando uno stile di vita sostenibile renderemo sostenibile la nostra civiltà.

Ma come si fa a cambiare stile di vita? Non certo abbracciando nuove ideologie, né tornando indietro nel tempo. Ma imparando a trovare la felicità nelle cose semplici che sono già alla nostra portata nel momento presente, dentro di noi e al di fuori di noi. Saper contemplare il cielo azzurro e saper godere della presenza delle persone che amiamo. Questo saper esserci, che solo la presenza mentale può consentirci, è il requisito indispensabile per sentirci pienamente riuniti con ciò che consumiamo attraverso la mente e il corpo, con gli altri esseri viventi, con la Terra.

Sentirci uniti con ciò che ci circonda è il modo migliore per esprimere il nostro amore per noi stessi, che si traduce automaticamente in consumi più consapevoli e dunque non distruttivi per la Terra: meno carne e meno alcol, tanto per fare due esempi, per ridurre i consumi che richiedono più terra coltivabile.

La rivoluzione di cui abbiamo bisogno inizia da dentro ognuno di noi, ci insegna Thich Nhat Hanh. E non è certo un’utopia. Siamo stati homo sapiens per così tanto tempo. È ora di diventare homo conscius.

Per approfondire:

Thich Nhat Hanh – Innamorarsi della Terra

Rupert Spira – Il non dualismo spiegato per bene

[La foto è di Irina Patrascu, Usa]

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Paolo Subioli

Insegno meditazione e tramite il mio blog Zen in the City propongo un’interpretazione originale delle pratiche di consapevolezza legata agli stili di vita contemporanei.

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Una risposta

  1. stefano ha detto:

    Non sono un vegetariano e ti ringrazio per aver detto una cosa saggia meno consumi di prodotti, alimentazione che sono spesso non necessari. La bellezza e la verità, connessi con la giustizia, sono parole e atti che ci si arriva molto piano (infatti da molti anni ho il blog http://www.agersocialslow.wordpress.com) .
    Anche la percezione dei nostri limiti e che l’uomo non è il padrone e spesso neanche padre è una conquista che ha fatto sì che i nostri vecchi hanno obbedito forse soffrendo o forse no. Certo la consapevolezza richiede obbedienza e oggi sembra un non valore! Saluti

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