L’intelligenza emotiva è composta da 5 diverse aree, corrispondenti a 5 qualità, che Daniel Goleman descrive in questo brano tratto dal suo libro più celebre, “Intelligenza emotiva”.
Alcuni psicologi — fra cui Robert Sternberg e Peter Salovey — hanno fatto propria una concezione ampia dell’intelligenza, cercando di reinventarla e di ridescriverla nei termini di ciò che è necessario possedere per avere successo nella vita. Questa linea di ricerca ha portato a riapprezzare quanto sia fondamentale l’intelligenza «personale» o emotiva.
Nella sua fondamentale definizione dell’intelligenza emotiva, Salovey include le intelligenze personali di Howard Gardner, estendendo queste abilità a cinque ambiti principali:
- Conoscenza delle proprie emozioni. L’autoconsapevolezza – in altre parole la capacità di riconoscere un sentimento nel momento in cui esso si presenta – è la chiave di volta dell’intelligenza emotiva. La capacità di monitorare istante per istante i sentimenti è fondamentale per la comprensione psicologica di se stessi, mentre l’incapacità di farlo ci lascia alla loro mercé. Le persone molto sicure dei propri sentimenti riescono a gestire molto meglio la propria vita; esse infatti hanno una percezione più sicura di ciò che realmente provano riguardo a decisioni personali che possono spaziare dalla scelta del coniuge all’attività professionale da intraprendere.
- Controllo delle emozioni. La capacità di controllare i sentimenti in modo che essi siano appropriati si fonda sull’autoconsapevolezza. Esamineremo la capacità di calmarsi, di liberarsi dall’ansia, dalla tristezza o dall’irritabilità, e le conseguenze della mancanza di tale fondamentale abilità. Coloro che ne sono privi o scarsamente dotati si trovano a dover perennemente combattere contro sentimenti tormentosi, mentre gli individui capaci di controllo emotivo riescono a riprendersi molto più velocemente dalle sconfitte e dai rovesci della vita.
- Motivazione di se stessi. La capacità di dominare le emozioni per raggiungere un obiettivo è una dote essenziale per concentrare l’attenzione, per trovare motivazione e controllo di sé, come pure ai fini della creatività, Il controllo emozionale – la capacità di ritardare la gratificazione e di reprimere gli impulsi – è alla base di qualunque tipo di realizzazione. La capacità di entrare nello stato di «flusso» ci consente di ottenere prestazioni eccezionali di qualsiasi tipo. Chi ha queste capacità tende a essere più produttivo ed efficiente in qualunque ambito si applichi.
- Riconoscimento delle emozioni altrui. L’empatia, un’altra capacità basata sulla consapevolezza delle proprie emozioni, è fondamentale nelle relazioni con gli altri. Nel capitolo 7 del mio libro “L’intelligenza emotiva” vengono analizzate le radici dell’empatia, il costo sociale della sordità emozionale, e le ragioni per le quali l’empatia genera l’altruismo. Le persone empatiche sono più sensibili ai sottili segnali sociali che indicano le necessità o i desideri altrui. Questo le rende più adatte alle professioni di tipo assistenziale, all’insegnamento, alle vendite e alla dirigenza.
- Gestione delle relazioni. L’arte delle relazioni consiste in larga misura nella capacità di dominare le emozioni altrui. Nel capitolo 8 del mio libro “L’intelligenza emotiva” vengono analizzate la competenza e l’incompetenza sociale, e le capacità specifiche che vi sono implicate. Si tratta di abilità che aumentano la popolarità, la leadership e l’efficacia nelle relazioni interpersonali. Coloro che eccellono in queste abilità riescono bene in tutti i campi nei quali è necessario interagire in modo disinvolto con gli altri: in altre parole, sono veri campioni delle arti sociali.
Naturalmente le persone hanno capacità diverse in ciascuno di questi cinque ambiti; può darsi, ad esempio, che alcuni di noi riescano a controllare benissimo la propria ansia ma siano relativamente incapaci di consolare i turbamenti altrui. Il nostro livello di capacità ha, senza dubbio, una base neurale; il cervello, però, è eccezionalmente plastico, sempre impegnato com’è nei processi di apprendimento. Le eventuali carenze nelle capacità emozionali possono essere corrette: ciascuno di questi ambiti rappresenta, in larga misura, un insieme di abitudini e di risposte passibili di miglioramento, purché ci si impegni a tal fine nel modo giusto.
Da: Daniel Goleman, “Intelligenza emotiva. Che cos’è e perché può renderci felici“, BUR, 2011.
Intelligenza emotiva. Che cos’è e perché può renderci felici
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