
Scambiare i concetti per verità è qualcosa che ci succede spesso nella vita ordinaria, dice Charlotte Joko Beck, ma è causa di molta sofferenza, perché ci fa mettere in secondo piano l’esperienza reale.
Qual è la differenza tra una vita manipolativa e una vita non manipolativa? Noi probabilmente, in quanto studenti zen, non ci consideriamo manipolativi. Di sicuro non dirottiamo aerei, ma in senso più profondo siamo tutti manipolativi.
Consideriamo due diversi modi di agire. Nel primo, l’azione è dettata dalla ‘falsa mente’; la mente delle opinioni, delle fantasie, dei desideri; la piccola mente che incontriamo ogni volta che sediamo. Ad esempio: il tale non ci piace, e lo trattiamo in base a pregiudizi. Nel secondo modo, l’azione nasce dall’impulso sensoriale. Esempio: sono in cucina e mi cade di mano un acino d’uva; me ne accorgo, mi piego e lo raccolgo. Questa è un’azione dettata dall’impulso sensoriale, non manipolativa.
Se invece parto dal preconcetto che la cucina dev’essere pulita, subordino ogni mia azione a questo concetto. Non è un concetto sbagliato, una cucina in ordine è un’ottima cosa. Ma, se non lo vediamo come un semplice concetto, se il lindore della cucina tiranneggia la vita familiare, nutriamo un concetto che determina delle azioni, invece di compiere azioni derivate da una necessità immediata. Il grado di pulizia del pavimento della vostra cucina dipenderà probabilmente dal numero di bambini. Se avete tre o quattro bambini sotto i sei anni, sarà difficile mantenere il pavimento immacolato, a meno che non riteniate la cucina più importante dei bambini. Alcuni sono cresciuti in famiglie del genere, in cui regna il preconcetto. Un concetto, invece di restare tale, diventa la Verità. “La cucina dev’essere pulita. Se i bambini sporcano, è male“.
Per obbedire alle idee fisse mandiamo in malora famiglie, nazioni e tutto quanto. Le guerre nascono da un’ideologia, che una delle due parti ritiene ‘vera’. La mente falsa è dittatoriale, vuole adeguare il mondo alla propria idea invece di essere aperta a riconoscere i reali bisogni. Le azioni preconcette sono manipolative. Il problema non è dato dai concetti, che servono al nostro funzionamento; è dato dallo scambiarli per la Verità. Ritenere che la cucina debba essere pulita non è la verità, è un concetto. La falsa mente si occupa dei valori e non dell’esperienza.
Da: Charlotte Joko Beck, “Zen quotidiano“, Astrolabio Ubaldini, 1991.
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