
Alan Watts – Il giardino zen

Scopri i benefici dell'iscrizione:
Non perdere l'occasione di migliorare la tua vita quotidiana con la saggezza della mindfulness!
Vuoi essere più felice?
Iscriviti a Zen in the City e porta la meditazione nella vita indaffarata e caotica di oggi.
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.
I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Franco Battiato nella canzone ‘Moto browniano’ (L’ombrello e la macchina da cucire -1995) così cantava: “…Provo sdegno verso alberi e fogliami, foreste onnipossenti. Mi invita una terra spoglia, senza tracce di vita. Uguali l’uragano, e il tenue soffio di vento….., mi tentano paesaggi, senza alcuna idea di movimento…., dove l’immoto echeggia, riposi”.
In effetti, diversa letteratura ha riportato il deserto, tra i luoghi naturali, il più spirituale per ecellenza. E ancora, non è forse il giardino zen la ricostruzione stilizzata di un deserto?