
Possiamo viaggiare a lungo e fare tante cose diverse, ma la nostra felicità più profonda non nasce dall’accumulare nuove esperienze: nasce dal lasciar andare ciò che non è necessario e dal comprendere che siamo sempre a casa. La vera felicità può non essere lontana, ma per trovarla ci vuole un radicale cambiamento di prospettiva.
Qualche volta intraprendiamo, appunto, un viaggio, fisicamente, mentalmente oppure emotivamente, quando invece, quell’amore e quella felicità che tanto desideriamo possiamo trovarli semplicemente sedendoci. Passiamo la vita a cercare qualcosa che riteniamo di non avere e che ci renderà felici. Ma la chiave della felicità più profonda sta nel cambiare idea su dove cercarla. Come disse il grande poeta e maestro zen giapponese Hakuin: “Non sapendo quanto vicina sia la Verità, le persone la cercano lontano. Che peccato! Sono come uno che, in mezzo all’acqua, gridi implorando da bere”.
Da: Sharon Salzberg, L’arte rivoluzionaria della gioia, Astrolabio Ubaldini, 1995.
L’arte rivoluzionaria della gioia. Il potere della gentilezza amorevole e il sentiero verso la libertà

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