Nonostante le incertezze della vita, dobbiamo vivere con fiducia. Fa tutto parte della musica della vita, e non c’è niente per cui non valga la pena impegnarsi. Così il cuore può sentirsi libero in qualunque circostanza.
Viviamo in una cultura che ci incoraggia a credere che sia possibile controllare tutto. Ci impegniamo a seguire una dieta sana, controlliamo le previsioni del tempo per essere aggiornati su ogni possibile allerta meteo in tempo reale e all’aeroporto ci sottoponiamo con pazienza ai controlli di sicurezza. Ma alla fine nessuno può prevedere il manifestarsi di una malattia, il percorso esatto di un tornado o il momento in cui avviene un incidente. Così come non possiamo prevedere un arcobaleno, un sorriso, un gesto d’amore o la durata della vita. I nostri politici promuovono la paura, spesso ci convincono di pericoli imminenti, ci raccontano storie terribili e minacciose. Una volta temevamo il comunismo, la guerra nucleare e i gay. Oggi a farci paura sono il terrorismo, gli immigrati e l’Islam.
Henry Louis Mencken, un giornalista degli anni Venti del Novecento, riteneva che fomentare la paura fosse endemico della politica. «Lo scopo fondamentale della pratica politica è tenere la plebe in allarme (per poi condurla clamorosamente alla salvezza) minacciandola con un’infinita serie di spauracchi, tutti immaginari.» Questa dinamica persiste ancora oggi. Un fuoco di fila di bugie e storie spaventose paventate dalla politica e dalle istituzioni alimentano le nostre paure recondite.
È vero: le certezze non esistono, ma la saggezza ci dona amore, una visione più ampia e la capacità di avere fiducia. La saggezza ci invita a vivere con cuore fiducioso. Howard Zinn, autore del celebre saggio Storia del popolo americano, scrive che «Il cambiamento rivoluzionario arriva come un interminabile susseguirsi di sorprese». Cita la caduta dell’Unione Sovietica, la transizione in Spagna dal Franchismo alla democrazia, la svolta cinese dal comunismo al capitalismo.
Incontro spesso giovani che, malgrado l’evidenza del male che si manifesta nel mondo, continuano a nutrire la speranza. Ci sono centinaia di migliaia di attivisti del bene, dappertutto (…). Mantenersi fiduciosi nei momenti difficili non è soltanto una follia romantica; piuttosto è un ragionamento fondato sul fatto che la storia dell’umanità non è solo una storia di crudeltà ma anche di compassione, sacrificio, coraggio e generosità. Ciò che decidiamo di evidenziare nella complessa storia del mondo segnerà la differenza nella nostra vita. Se vediamo solo il peggio, distruggeremo la nostra capacità di fare qualcosa. Se ci ricordiamo di quei momenti e quei luoghi – e ce ne sono moltissimi – in cui la gente si è comportata in modo straordinario, avremo l’energia per agire e, se non altro, per provare a far girare la trottola di questo nostro mondo in un’altra direzione. Il futuro è un interminabile susseguirsi di presenti e vivere il presente, come pensiamo che ogni essere umano debba fare, gettando una sfida a ciò che di sbagliato avviene intorno a noi, è già di per sé una vittoria eccezionale.
Ciò che è vero per la collettività è vero per ciascuno di noi. Nei momenti più drammatici capita che magari si perda il lavoro o la casa, ci si ammali gravemente o ci si ritrovi ad affrontare un doloroso divorzio. Il cuore però può conservare la fiducia anche in mezzo alle peggiori traversie. E non si tratta di una fiducia ingenua: non siamo necessariamente in attesa che ci piova dal cielo una soluzione positiva, come un nuovo lavoro perfino migliore del primo o una guarigione miracolosa. Il cuore può mantenersi fiducioso in quello spirito infinito che sostiene questa nostra magnifica danza.
Non possiamo sapere cosa ci riserverà la vita. Talvolta un processo doloroso ci conduce verso una situazione inaspettatamente migliore. Altre volte invece non è così ed è una lezione più dura da apprendere per la nostra anima. Fa tutto parte della musica della vita, e non c’è niente per cui non valga la pena impegnarsi. Con fiducia profonda e saggia, il cuore può sentirsi libero in qualunque circostanza.
Da: Jack Kornfield, “Qui e ora. Come imparare a cogliere libertà, amore e gioia nel momento presente“, Corbaccio, 2018.
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