Chandra Livia Candiani invita a chiudere gli occhi per contemplare l’oscurità e lasciare andare opinioni e sicurezze, consentendo alle rivelazioni di giungere. In tal modo si può raggiungere la verità nascosta..
Chiudere gli occhi per scoprire la verità
Quando chiudiamo gli occhi vediamo l’oscurità. Spesso non ci facciamo caso, perché popoliamo subito lo schermo vuoto di immagini, pensieri rapinosi, sogni, paesaggi. Ma si può anche contemplare l’oscurità. Gli occhi fermi del cuore guardano morbidi l’oscurità senza forma e si lasciano disfare lo sguardo. Liquefare opinioni, sicurezze, memorie, racconti abitua a contemplare l’oscurità di quando non capiamo, non afferriamo. Un incantato momento per non solidificare l’esperienza, per attraversarla come un pesce attraversa la massa d’acqua in cui vive senza domande.
Mentre lasciamo che il sottile movimento dell’oscurità ci smonti, possono arrivare le rivelazioni. Di colpo, sappiamo perché abbiamo abbandonato qualcuno, perché siamo stati abbandonati, perché ci disperiamo, perché stiamo scoppiando di vita: piccoli frammenti ci raggiungono e sappiamo. Il sapere oscuro salta nessi e passaggi e ci rivela verità nascoste da sedimenti di buon senso, di tempo, di facce da salvare, di dolori da cui difendersi.
Nei Fratelli Karamazov, lo starec Zosima dice: «Colui che mente a se stesso è certo il più suscettibile d’offendersi». Se a poco a poco lasciamo che le nostre storture si staglino attraverso il buio e ci raggiungano navigando placide, cosa ci potrà più offendere? Solo quello che non ci appartiene, e allora non c’è bisogno di offendersi: basta restituirlo al mittente perché l’indirizzo è sbagliato.
Da: Chandra Livia Candiani, “Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano“, Einaudi, 2021.
Chiudere gli occhi in meditazione
Durante la meditazione, chiudere gli occhi aiuta a ridurre la stimolazione visiva che altrimenti potrebbe attivare la mente e rendere difficile il raggiungimento dello stato di rilassamento. Inoltre, la chiudere gli occhi favorisce l’attenzione sulle sensazioni e le percezioni interne, piuttosto che su stimoli esterni. In questo modo, si diventa più consapevoli del proprio respiro, delle sensazioni fisiche, delle emozioni e dei pensieri che possono emergere.
Chiudere gli occhi aiuta anche a ridurre la distrazione che potrebbe derivare dal guardare attorno, cercare oggetti o persone o pensare a situazioni esterne durante la meditazione. Inoltre, aiuta a evitare il contatto visivo con gli altri partecipanti alla meditazione, favorendo l’isolamento e l’introspezione.
Tuttavia, è importante notare che chiudere gli occhi durante la meditazione non è necessario per tutte le pratiche meditative e per tutti i meditatori. Alcune forme di meditazione, come la meditazione camminata o la meditazione su un oggetto specifico, richiedono la visione dell’ambiente circostante o di un oggetto specifico. Anche nella meditazione zen, è più normale rimanere con gli occhi semi-aperti. Inoltre, alcune persone si sentono più a proprio agio mantenendo gli occhi aperti durante la meditazione, specie se sono soggette a sonnolenza. In ogni caso, la decisione di chiudere gli occhi o meno è in genere basata sulla preferenza personale e sulla pratica meditativa specifica che si sta seguendo.
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