La speranza nel futuro rientra in quegli schemi mentali nei quali la nostra mente rimane imprigionata, dice Krishnamurti, impedendoti di vivere nel presente, cioè di vivere veramente.
La mente è prigioniera di uno schema nel quale si muove e funziona. Questo schema, che racchiude l’esistenza stessa della mente, è fatto di passato e di futuro, di speranza e di disperazione, di confusione e di un ordine utopistico; oscilla continuamente tra quello che è stato e quello che dovrebbe essere. Sappiamo tutti come stanno le cose. E ora voi vorreste spezzare il vecchio schema per sostituirlo con uno nuovo, che non sarebbe altro che la modificazione del vecchio… Voi vorreste costruire un mondo nuovo. È impossibile. Naturalmente potrete ingannare voi stessi e gli altri, ma finché il vecchio schema non sarà completamente distrutto, non potrà esserci alcuna vera, profonda trasformazione. Illudetevi pure, ma voi non siete la speranza del mondo. Se vogliamo che ci sia ordine al posto di questo caos, è assolutamente necessario che qualsiasi schema della mente, nuovo o vecchio che sia, venga distrutto. Per questa ragione è essenziale capire come funziona la mente…
È possibile che la mente non abbia schemi e sia libera da questa continua oscillazione del desiderio tra il passato e il futuro? Certamente è possibile. Significherebbe vivere ora, nel presente. Vivere davvero implica non avere speranza, non avere la minima preoccupazione del domani, il che non significa vivere nella disperazione o nell’indifferenza. Noi non viviamo; siamo semplicemente alle prese con la morte, col passato o col futuro. Vivere è la rivoluzione suprema. Per vivere non c’è bisogno di schemi; gli schemi appartengono alla morte: sono il passato e il futuro, quello che è stato o l‘utopia di quello che dovrebbe essere. Voi vivete nutrendo utopie, così invitate la morte, non la vita.
Da: Jiddu Krishnamurti, “Il libro della vita. Meditazioni quotidiane“, Il Punto d’Incontro, 2016
Per approfondire:
Il libro della vita. Meditazioni quotidiane
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