Eckhart Tolle – Per gestire le emozioni, non dovete pensare, né usare la mente

gestire le emozioni

Gestire le emozioni non è possibile attraverso l’attività della mente, dice Eckhart Tolle, perché si crea un circolo vizioso fra il pensiero e l’emozione, i quali si alimentano reciprocamente.

Un’emozione di solito rappresenta uno schema di pensiero amplificato e carico di energia, e a causa della sua carica energetica spesso insostenibile non è facile inizialmente restare presenti abbastanza da poterla osservare. Vuole avere il sopravvento su di voi, e di solito ci riesce, a meno che non vi sia in noi una presenza sufficiente. Se vi lasciate trascinare in un identificazione inconsapevole con l’emozione per mancanza di presenza, il che è normale, l’emozione temporaneamente diventa «voi».

Spesso si crea un circolo vizioso fra il pensiero e l’emozione: si alimentano reciprocamente. Lo schema di pensiero crea un riflesso amplificato di sé sotto forma di un’emozione, e la frequenza di vibrazione dell’emozione continua ad alimentare lo schema di pensiero originario. Soffermandosi mentalmente sulla situazione, sull’evento o sulla persona percepiti come cause dell’emozione, il pensiero fornisce energia all’emozione, che a sua volta dà energia allo schema di pensiero, e così via.

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Sostanzialmente, tutte le emozioni sono variazioni di un’unica emozione primordiale indifferenziata che ha origine nella perdita di consapevolezza di ciò che siete al di là del nome e della forma. Per via della sua natura indifferenziata, è difficile trovare un termine che descriva con esattezza questa emozione. «Paura» ci va vicino, ma a parte una sensazione continua di minaccia include anche un profondo senso di abbandono e incompletezza. Forse è meglio utilizzare un termine che è altrettanto indifferenziato quanto tale emozione primaria e chiamarla semplicemente «dolore». Uno dei compiti principali della mente è combattere o eliminare quel dolore emozionale, il che è una delle ragioni della sua attività incessante, ma tutto ciò che può ottenere è il tenerlo nascosto temporaneamente. In effetti, più la mente si sforza di sbarazzarsi del dolore, più grande è il dolore stesso. La mente non può mai trovare la soluzione, né può permettere a noi di trovarla, perché è essa stessa una parte intrinseca del «problema». Immaginiamo un capo della polizia che cerchi di scoprire un piromane quando questi è lo stesso capo della polizia. Voi non sarete liberi da tale dolore finché non smetterete di trarre il vostro senso del sé dall’identificazione con la mente, vale a dire dall’ego. La mente verrà allora detronizzata e l’Essere si rivelerà come vostra vera natura.

Da: Eckhart Tolle, “Il potere di Adesso: Una guida all’illuminazione spirituale“, My Life, 2013.

Il potere di adesso. Una guida all’illuminazione spirituale

Eckhart Tolle, Il potere di Adesso
Per intraprendere il viaggio nel potere di Adesso abbiamo bisogno di lasciare da parte la nostra mente ed il falso sé che questa ha creato: l'ego. Sebbene il viaggio sia pieno di sfide, Eckhart Tolle ci guida con un linguaggio semplice. Per molti di noi, lungo la via, vi sono nuove scoperte da fare: noi non siamo la nostra mente. Possiamo trovare l'uscita dal dolore psicologico. L'autentico potere umano si trova arrendendosi all'Adesso.

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[La foto è di cottonbro, Russia]

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