
Nel nobile silenzio c’è una certa leggerezza, anche se talvolta le persone presumono che il silenzio debba essere serio, dice Thich Nhat Hanh. La quiete consapevole, intenzionale, è nobile silenzio. È un tipo di silenzio che può racchiudere la stessa quantità di gioia di una bella risata.
La quiete consapevole, intenzionale, è nobile silenzio. Talvolta le persone presumono che il silenzio debba essere serio, ma c’è una certa leggerezza nel nobile silenzio. È un tipo di silenzio che può racchiudere la stessa quantità di gioia di una bella risata.
Il nobile silenzio ci offre un’occasione di riconoscere come la nostra energia abitudinale si manifesti nei modi in cui reagiamo a persone e situazioni intorno a noi. Fra noi c’è chi sceglie di praticare una o due settimane, o persino tre o più mesi, di silenzio. Dopo avere trascorso in silenzio tutto quel tempo siamo in grado di trasformare i nostri modi di reagire a una miriade di situazioni. Tale silenzio è detto nobile perché ha il potere di sanare. Quando lo pratichi non ti stai semplicemente astenendo dal parlare, stai calmando e quietando il tuo pensare. Stai spegnendo Radio NST.
È possibile riconoscere il nobile silenzio negli altri in base al modo in cui si comportano. Alcune persone sembrano sempre silenziose ma non lo sono davvero. Si trovano semplicemente altrove; non sono davvero presenti e disponibili alla vita, a sé stesse o a te. Altre sfoggiano un atteggiamento che la dice lunga persino quando tengono la bocca chiusa. Forse ti è capitato di trovarti con qualcuno che non sta proferendo parola, eppure tu hai la netta sensazione che ti stia criticando. Quello non è nobile silenzio perché il nobile silenzio promuove la comprensione e la compassione. Sii quindi consapevole del fatto che, per quanto tu non dica nulla a parole, può benissimo darsi che interiormente tu stia reagendo con forza e che quanti ti stanno guardando in viso riescano ad accorgersene.
Respirare consapevolmente e renderti conto delle tue reazioni alle persone e agli eventi intorno a te è una pratica profonda. Invece di reagire, invece anche solo di pensare, permetti a te stesso di essere semplicemente. Pratichi la consapevolezza per essere con il tuo respiro, i tuoi passi, gli alberi, i fiori, il cielo azzurro e il sole.
Puoi scegliere su cosa concentrarti, e quindi su cosa essere. Puoi scegliere di essere la tua inspirazione ed espirazione. Puoi scegliere di ascoltare con tutto te stesso il suono della pioggia o del vento. Ascoltare i suoni in questo modo può essere molto gioioso. Quando sei in contatto con questi elementi ristoratori e curativi sei intento a essere, e non stai pensando.
Praticando in tal modo, quando sei in giro e senti il clacson di un’auto o delle grida oppure vedi uno spettacolo non gradevole sei in grado di reagire con compassione. Trovandoti dinnanzi un qualsiasi tipo di provocazione sei in grado di tenere vivo il tuo nobile silenzio e conservare la tua compostezza e serenità.
Da: Thich Nhat Hanh, Il dono del silenzio, Garzanti, 2015.
Per approfondire:
Thich Nhat Hanh – Biografia, libri e testi selezionati
[Ringraziamenti: a Nicola Bianchi, per la segnalazione di questo brano]
[La foto è di Christi Nielsen, Stati Uniti]
Il dono del silenzio

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