
Tutti trascorriamo una parte piuttosto rilevante della nostra vita seduti a tavola. Anzi, il più delle volte, mentre siamo seduti con un piatto di pasta davanti agli occhi, siamo dovunque fuorché lì. Soprattutto, preparare un pasto richiede arte, conoscenza. Come richiede arte e impegno la pratica del parlare in modo consapevole. Certo, magari a volte stiamo in un locale con gli amici a gustare una pizza fumante e ci divertiamo molto. Oppure ci ritroviamo a casa la sera e a cena raccontiamo alla nostra famiglia com’è andata la giornata. Ci liberiamo dei pensieri condividendoli con gli altri.
In molte culture il pasto e la condivisione del cibo sono ancora un momento rituale, quasi sacro in un certo senso. Basti pensare alla potenza di un’immagine come L’Ultima Cena dipinta da Leonardo Da Vinci. Sembra che ci parli senza emettere un solo suono. In tutti i tempi e in tutti i luoghi, gli esseri umani si sono raccolti insieme per mangiare e condividere le esperienze della vita. Ma oggi questo senso di liturgia, che comporta la consapevolezza di un gesto o di uno scambio, è in gran parte andato perduto. Si mangia di corsa, il più delle volte distratti, qualche volta anche davanti a un computer perché “non abbiamo tempo”. Così finiamo per ingoiare ogni boccone e insieme anche l’umore del momento. Mangiamo le nostre parole e ci disabituiamo a essere presenti.
Parlare, come mangiare, sono due funzioni irrinunciabili per tutti noi. Perché le parole, come il pane, sono il cibo con cui nutriamo il nostro corpo e le nostre relazioni. Sono ciò che conferisce significato al nostro stare nella società. Il modo in cui scegliamo le parole e con cui nutriamo il mondo va di pari passo con il modo con cui scegliamo e consumiamo il nostro cibo e aumentiamo o diminuiamo il nostro benessere. Ecco perché la consapevolezza di un linguaggio appropriato è strettamente legata al modo in cui mangiamo. Imparare a mangiare in modo consapevole è perciò un ottimo esercizio per imparare a parlare in modo consapevole.
Per approfondire:
Stefano Bettera – Testi selezionati e libri
Felice come un buddha

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