Toni Packer – Non servono valori morali se non ci sentiamo separati dagli altri

Possiamo risvegliarci al fatto che la separatezza non è affatto reale, che esiste soltanto nei pensieri, nelle immagini, nei sentimenti? Ci interessa scoprire la verità su questo? Riusciamo a smettere di credere alle affermazioni degli altri o a rifiutarle facendo grandi discussioni, e invece iniziare a indagare con pazienza e in profondità in questo forte senso del “me”, questo “io” che sembra reale e separato da ogni altra cosa in maniera così convincente?

In verità, noi non siamo separati gli uni dagli altri, o dal mondo, da tutta la terra, dal sole e dalla luna e dai miliardi di stelle, non siamo separati dall’intero universo. Quando si ascolta in silenzio in quieto stupore, senza sapere niente, esiste una sola vita che palpita in maniera misteriosa.

Quando le nostre idee e i nostri sentimenti di separazione di sempre iniziano a cedere nella messa in discussione, nell’ascolto e nella comprensione silenziosi, allora il retto sostentamento non è più un problema. Qualsiasi cosa facciamo nell’arco della giornata, sia che lavoriamo per guadagnarci da vivere o che lo facciamo per svago o come volontariato, sia che puliamo o che sediamo semplicemente, il fare ora, in questo momento di non separazione, è il compimento, e questo influenza tutto e tutti, ovunque. In questo misterioso tessuto chiamato vita, tutto è inestricabilmente intrecciato. Riusciamo a comprenderlo non soltanto da un punto di vista mentale, teorico, ma a farne esperienza profondamente?

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Quando non ci sentiamo separati da noi stessi, né isolati gli uni dagli altri, dall’ambiente e dalla vita in generale, ma facciamo l’esperienza profonda dell’unità di tutto, non ci servono punti di riferimento morali né precetti religiosi per astenerci dall’uccidere, dal ferire o dal danneggiare sconsideratamente l’ambiente naturale.

Vedo chiaramente che far male a voi fa male anche a me, e fa male anche agli altri. Prendendomi cura di voi, io mi prendo cura di me stessa. Dedicandomi a ciò che faccio, io mi dedico a voi e alla terra su cui vivo.

Da: Toni Packer, “La luce della scoperta“, Astrolabio Ubaldini, 2000

Per approfondire:

Rupert Spira – Il non dualismo spiegato per bene

letture di Toni Packer

Articoli che parlano di questo libro:

Vedere direttamente è la luce della scoperta

La luce della scoperta

Toni Packer, La luce della scoperta
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N. pagine: 144
Toni Packer offre una critica radicale di qualsiasi definizione e descrizione, del mondo, di sé stessi, dell’insegnamento, della pratica spirituale. Sembra un paradosso ma, ascoltandolo con attenzione, si vede invece come sia ben calato nella realtà, un invito chiaro a guardare in profondità le cose, a non fermarsi alla superficie, a indagare e conoscere la propria mente, a compiere delle scelte, e a trovare infine la propria strada e mai quella di qualcun altro.
Paolo Subioli

È un libro ricchissimo di spunti di riflessione, grazie alla visione inconsueta che Toni Packer è in grado di offrire. Inconsueta ma molto costruttiva..

[La foto, che mostra i profughi siriani in attesa nella stazione di Budapest, è di Rebecca Harms, Germania]

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