Henry David Thoreau – Non curarsi delle ore che passano

Thoreau ci descrive il suo ideale di vita basato sull’esperienza solitaria a contatto con la natura: lasciare passare il tempo senza preoccuparsi di nulla.

A volte non potevo permettermi di sacrificare a nessun lavoro, sia mentale che materiale, il fiore del momento presente. Amo che ci sia un largo margine di respiro, nella mia vita. Talvolta, qualche mattina d’estate, dopo aver fatto il solito bagno, sedevo sulla soglia della capanna, dall’alba al tramonto, rapito in fantasticherie, tra i pini e i noci americani e i sommacchi, in solitudine e silenzio indisturbati, mentre gli uccelli cantavano attorno o svolazzavano quieti per la casa, finché, o il sole che penetrava attraverso la mia finestra a occidente, o il rumore del carro di qualche viaggiatore, lontano, sulla strada maestra, mi facevano ricordare lo scorrere del tempo. In quelle stagioni io crebbi come il grano di notte – ed esse erano molto meglio di qualsiasi lavoro manuale. Quel tempo non fu sottratto alla mia vita, ma mi veniva concesso in sovrappiù, oltre a quello che usualmente mi è elargito. Capii cosa gli Orientali intendano per contemplazione e abbandono del lavoro. Per la maggior parte, non mi curavo che le ore passassero. Il giorno avanzava come per illuminare qualche mio lavoro; era mattina e guarda! adesso è sera, e io non ho fatto nulla degno di nota. Invece di cantare come gli uccelli io sorridevo alla mia fortuna. Come il passero emetteva i suoi trilli, sopra il noce, davanti alla mia porta, così, dal mio nido, io lanciavo i miei gridi o i miei canti sommessi, che egli poteva udire. […]

Agli occhi dei miei concittadini, questo mio modo di vivere appariva, senza dubbio, estremamente ozioso; ma se, invece, i fiori e gli uccelli avessero pensato di giudicarmi in base alla loro maniera di vivere, certamente non sarei stato trovato in difetto. L’uomo deve trovare in se stesso le occasioni di elevarsi, è vero; il giorno naturale è molto calmo, e difficilmente gli rimprovererà questa indolenza. Rispetto a quelli che erano obbligati ad andare in società o a teatro per divertirsi, io, nella mia maniera di vivere, avevo per lo meno il vantaggio che la mia vita stessa era diventata il mio divertimento, e che non cessava mai d’essere nuova.

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Da: Henry David Thoreau, “Walden ovvero vita nei boschi”, BUR, 1988.

Scarica il testo:

Henry David Thoreau, da: Walden o Vita nei boschi (pdf)

Per approfondire:

non fare niente

[Il testo utilizzato è tratto dalla raduzione telematica a cura di Rosaria Biondi, Nadia Ponti, Giulio Cacciotti, Vincenzo Guagliardo]
[La foto è di Liber the poet]

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2 risposte

  1. Marina ha detto:

    Grazie per questa lettura.
    Confesso di essere una lettrice sbadata di questo bel blog: non sempre vengo a leggere gli aggiornamenti quando arrivano le e-mail.
    Stavolta l’ho fatto e… sorpresa… era esattamente quello che avevo bisogno di leggere in questo momento 🙂

  1. 20 Dicembre 2020

    […] ma solo l’utile mercantile” (cfr. Wikipedia). Nel brano di Thoreau, che trovate in questa pagina, egli commenta in questo modo la sua condizione […]

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