La libertà di essere se stessi si ottiene con la consapevolezza, che ci fa scoprire i nostri sentimenti e i valori più profondi, i nostri doni, i sogni e i desideri. Osservandoci più profondamente, ci sentiremo sempre più vivi.
Quando ci sentiamo più liberi di essere noi stessi? Ci sono migliaia di risposte possibili: quando siamo da soli, oppure a una festa, quando siamo in viaggio, dopo un paio di bicchierini, in mezzo al bosco, con i nostri figli, quando lavoriamo, cuciniamo, andiamo in bicicletta, in barca a vela, quando guardiamo la partita, usciamo con il partner, quando siamo in vacanza. E quando ci sentiamo meno liberi di essere noi stessi? In ufficio, durante un evento formale, in presenza dei suoceri, quando tutti ci guardano… Come ci sentiamo in ciascuna di queste situazioni? Quando lavoriamo, siamo liberi di essere noi stessi: creativi, ostinati, lenti o rapidi, pronti a dialogare oppure decisi e determinati? Quando lavoriamo o quando ci divertiamo, ci sentiamo realmente fedeli a noi stessi? Stiamo vivendo la nostra vita? Quando scriviamo o quando parliamo, è un’imitazione o stiamo realmente raccontando la nostra storia? Con la consapevolezza, possiamo conoscerci meglio e la comprensione di noi stessi sarà sempre più chiara. Impareremo a riconoscere le nostre abitudini, le paure e i condizionamenti. E con essi scopriremo i nostri sentimenti e i valori più profondi, i nostri doni, i sogni e i desideri. Saremo in grado di osservarci con maggiore prospettiva e di sentirci sempre più vivi.
Un caro amico, che pratica meditazione da anni ed è amministratore delegato di un’importante società americana, venne a un ritiro allo Spirit Rock. Nei primi giorni, come la maggior parte degli studenti, diceva che gli era impossibile concentrarsi e il corpo soffriva a restare fermo. Il pensiero vagava costantemente sulle conversazioni interrotte, le esperienze vissute e i progetti per il futuro. Gradatamente, man mano che si abituava, anche la mente si calmò, l’attenzione si fece più stabile, un senso di pace e di gentilezza amorevole iniziò a pervaderlo durante le ore che trascorreva seduto. Ci incontravamo ogni giorno e lui mi riferiva dei suoi cambiamenti e delle nuove prospettive. Adesso vedeva molto più chiaramente gli schemi mentali che aveva ereditato, i problemi che doveva risolvere, i suoi desideri più autentici, la mutevole inconsistenza di ogni cosa, la saggezza del lasciare andare.
Nel nostro ultimo incontro aveva una visione molto più nitida e si sentiva profondamente riconoscente. Mi sorrise e disse una frase che mi sorprese: «Avrei dovuto vestirmi meglio per questo ritiro». Gli chiesi perché e mi rispose: «Quando incontri te stesso per la prima volta, vuoi farti una buona impressione!» Scoppiammo a ridere insieme.
Cosa comporta la libertà di essere se stessi
Quando decidi di essere te stesso, ti accorgi che ci sono molti «io». In certi momenti siamo introversi, in altri loquaci e ciarlieri, siamo anarchici o conservatori, talvolta siamo malati, poi ci sentiamo bene. Siamo soldati, guaritori, genitori e spesso degli sciocchi. I nostri interessi, gusti, le cose che comprendiamo, i valori, le circostanze e perfino la nostra salute sono in perenne cambiamento. La persona che eravamo tanto tempo fa era il nostro «io» di allora. Cambiamo costantemente. Tuttavia, sotto a tutti questi cambiamenti, c’è una fondamentale libertà: la ricchezza di essere presenti e vivi, adesso. Forti di questa libertà, possiamo seguire i nostri desideri più profondi e restare fedeli a noi stessi, fin nel midollo.
Non abbiate paura di esplorare, deviare, scartare, provare cose, lasciare andare e sperimentare. Essere creature umane comporta creatività, contraddizioni e splendore. Walt Whitman lo ha ricordato a molte generazioni:
«Mi contraddico? Ebbene sì. Mi contraddico. Sono vasto, contengo moltitudini».
Mentre diventiamo fedeli al nostro vasto «io» e alla nostra silente natura interiore, ci riempiamo di pienezza e di coraggio. Le condizioni e le nostre espressioni esteriori cambiano: anche noi dobbiamo sentirci liberi di cambiare. E di celebrare tutti i nostri «io».
Da: Jack Kornfield, “Qui e ora. Come imparare a cogliere libertà, amore e gioia nel momento presente“, Corbaccio, 2018.
Per approfondire:
Krishnamurti – Per cambiare il mondo bisogna conoscere se stessi
Thich Nhat Hanh – Perché essere se stessi rende felici
Consulta l’indice tematico per approfondire i temi trattati qui: conoscere se stessi, essere se stessi, libertà, ritiro.
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