Avere coscienza di sé coinvolge l’esercizio della volontà, mentre la consapevolezza di sé non è un attributo della mente costruita dall’uomo: anche se non si vuoi vedere, gli occhi sono aperti e avviene la visione.
Qual è differenza tra la coscienza di sé e la consapevolezza di sé?
Quando gli occhi sono aperti, l’energia della vista opera senza l’intervento della volontà, senza fare alcuno sforzo; quando si fa la scelta di guardare un oggetto, allora si fa un tentativo conscio di guardare l’oggetto e così via. Guardare è un’azione autocosciente, mentre l’atto di vedere è movimento esistenziale autoconsapevole dell’energia della vista. Respirare è un’attività esistenziale, non dovete prendere una decisione: “Ora respirerò”; ciò si fa negli esercizi di prānāyāma ed è un’azione autocosciente.
Essere autocoscienti coinvolge l’esercizio della volontà, viene richiesta asmitā, l’identificazione con il punto fisso, l’io, con la motivazione e il risultato che si vuole ottenere. Un movimento autocosciente viene messo in atto dalla memoria, mentre la consapevolezza di sé non è un attributo della mente costruita dall’uomo: anche se non si vuoi vedere, gli occhi sono aperti e avviene la visione.
L’energia di ‘colui che vede’ raggiunge l’energia di ‘ciò che è veduto’, così come descritto negli Yoga sūtra: prakāśa, kriyā e sthiti, la luce, il moto e l’inerzia, questi sono i tre aspetti di ‘ciò che è veduto’, così come ‘colui che vede’ ha come attributo la possibilità di conoscere e vedere allo stesso tempo, comprendere e vedere contemporaneamente.
Perciò se gli occhi sono aperti l’energia della vista raggiunge l’altro aspetto dell’energia cosmica e avviene l’interazione; quando entra in gioco la volontà di guardare, questa diventa un’energia autocosciente, altrimenti si tratta di energia della consapevolezza di sé non imprigionata dalla memoria, non radicata nel passato. Assumere un pasto è un’attività autocosciente, ma la digestione è un’attività esistenziale; sono gli organi digestivi che compiono l’azione: il fegato, il pancreas, gli intestini e così via. Sapete, cooperano tutti gli uni con gli altri a un’attività esistenziale, convertendo il cibo in vitamine, in plasma e così via. Questo non è un movimento autocosciente, è un moto consapevole della vita cosmica in voi.
Pertanto la consapevolezza è un’espressione della vita cosmica e l’autocoscienza è un’espressione volontaria della mente costruita dall’uomo, che è parziale e perfino frammentaria.
Per approfondire:
Jack Kornfield – Cos’è la consapevolezza
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