Alan Watts – La meditazione è la perdita di tempo perfetta

meditazione perdita di tempo

Quando Alan Watts dice che la meditazione è la perdita di tempo perfetta, intende dire che se uno impara a considerare ogni cosa della vita interessante, non c’è nulla che sia veramente una perdita di tempo.

Alcuni stati meditativi permettono di vedere ogni cosa come that, quello. E non ci si affretta a etichettarlo come privo di significato perché, pur vedendo il mondo come un’illusione, si può scegliere comunque di prenderlo molto sul serio, anche se sotto sotto si saprà sempre che si tratta di un gioco. Perciò potete farvi coinvolgere dalla vita a livelli pazzeschi, perché sapete che non c’è problema, sono solo vibrazioni. Ecco perché le persone illuminate (perfino i bodhisattva) non mostrano distacco e indifferenza. Sono completamente libere di provare emozioni e attaccamenti gradevoli e sgradevoli. Reginald Horace Blyth, che fu un grande cultore dello zen, una volta mi scrisse: «Come te la passi in questo periodo? Per quanto mi riguarda, ho abbandonato del tutto il satori e sto cercando di sviluppare il maggiore attaccamento possibile verso il più gran numero di persone e cose». Perciò, anche se in genere vi avvicinate alla vita con cautela, vedere il mondo come quello vi permette di farvi coinvolgere molto di più nel sentire, nell’amare e nell’abbandonarvi anima e corpo a questi accadimenti. La percezione stessa dell’illusione rende possibile essere all’altezza dell’illusione.

Se osservate qualcuno ostentare un atteggiamento distaccato e chiuso verso la vita, questo indica solo che ha paura di lasciarsene coinvolgere. Personalmente, non riesco a capire bene questo fatto. Cosa si aspetta la gente? Che una persona illuminata non debba aver bisogno di questo, di quello e di quell’altro? Che non sia in grado di apprezzare la bellezza o l’attrazione sessuale? Alcune persone spirituali sembra vogliano ripulirsi da tutto, proprio come vorrebbero ripulire il pianeta da questa malattia chiamata vita, godendosi alla fine una bella roccia arida e nuda. Invece io credo nel colore. Se proprio dobbiamo partecipare a questa danza illusoria, viviamola fino in fondo. Non prendiamoci così dannatamente sul serio! Non è necessario privarci di abbellimenti e frivolezza.

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Tutto dipende dall’essere in grado di tornare indietro a quel punto con la meditazione. Ma non fraintendete. Non sto parlando di entrare in uno stato di aspettativa teso a migliorare la vostra consapevolezza giorno dopo giorno: la meditazione non funziona così. Perciò, fatelo e basta. Alla fine, col passare del tempo, vedrete davvero il mondo. Nella coscienza meditativa vedrete che non c’è niente che sia più importante di qualcos’altro. E che non esiste la perdita di tempo, poiché a che serve il tempo, se non a perderlo? Sedete e non fate nulla. La meditazione è la perdita di tempo perfetta.

Da: Alan Watts, “Lo zen e l’arte di imbrogliare la mente“, Macro Edizioni, 2019.

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Lo zen e l’arte di imbrogliare la mente

Alan Watts, Lo zen e l'arte di imbrogliare la mente
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N. pagine: 224
Alan Watts ci invita a sottrarci alla trappola della consapevolezza ordinaria, smettendo di prendere la vita così seriamente per cominciare a godercela in completa sincerità, rinunciando al "mito di noi stessi", che ci illude di essere degli ego racchiusi in un involucro di pelle e separati dalla realtà circostante. Questo concentrato degli interventi più interessanti di Watts spiega in modo affascinante e ironico i principi della filosofia buddhista e la sua applicazione nella vita quotidiana.
Paolo Subioli

Pur essendo un volume postumo, basato sulla rielaborazione di trascrizioni di discorsi di Alan Watts, questo libro è bellissimo. C’è tutta l’erudizione, l’acume e l’ironia del filosofo inglese.

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[La foto è di Tomas Ryant, Repubblica Ceca]

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