Yoga o meditazione? Tre criteri per scegliere

yoga o meditazione

Yoga, meditazione e body-scan sono le tre pratiche utilizzate nell’ambito degli interventi di mindfulness, la corrente di intervento e cura ormai consolidata in tutto il mondo, grazie al suo efficace mix di buddhismo Vipassana, Zen e Yoga. Uno studio ha messo a confronto le tre tecniche.

Scopo dell’indagine, pubblicata sulla rivista Mindfulnes, era di confrontare gli effetti sulla salute psichica di ciascuna delle tre pratiche, qualora venissero adottate separatamente. Ecco quali sono state le conclusioni:

  1. lo yoga ha maggiori effetti sul benessere psicologico, rispetto alle altre due pratiche;
  2. sia la meditazione seduta sia lo yoga aiuterebbero di più a diminuire le difficoltà a gestire le proprie emozioni, rispetto al body-scan;
  3. la meditazione seduta aiuta più delle altre pratiche ad assumere un atteggiamento non giudicante, rispetto a ciò che viene osservato.

La ricerca è stata effettuata su un campione di 141 studenti, sottoposti ciascuno, per 3 settimane, ad una delle tre pratiche:

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  • la meditazione seduta, che consiste nel rimanere seduti in posizione eretta ma rilassata, in un atteggiamento di attenzione consapevole rispetto alle sensazioni del corpo e della mente, mantenuta con l’aiuto del respiro;
  • il body scan, che consiste nel passare in rassegna in modo scrupoloso ogni singola parte del proprio corpo per osservarne lo stato;
  • lo yoga, la pratica che consente di stabilire un legame diretto tra mente e corpo assumendo determinate posizioni in modo del tutto consapevole.

Prima e dopo il periodo di 3 settimane agli studenti è stato somministrato un questionario, che chiedeva loro di descrivere il proprio stato rispetto a stati come la depressione, l’ansia, lo stress, la gestione delle emozioni, la mindfulness (cioè la capacità di osservare in modo non giudicante e non reattivo e di agire con consapevolezza), la sensazione di benessere, l’auto-compassione.

Tra i fattori, era inclusa anche la “ruminazione“, cioè l’attenzione ossessiva verso un’esperienza negativa, quel continuo rimuginio rispetto a malesseri o a torti subiti che può accompagnarci anche per molti anni e che non serve ad altro che aumentare il nostro malessere.

Mindfulness e benessere

Il risultato è stato positivo per tutti e tre i tipi di pratica, perché tutti i partecipanti hanno dichiarato minori livelli di ruminazione, una maggiore benevolenza verso se stessi (self-compassion) e una maggiore sensazione di benessere, a parte le differenze tra i tre tipi già dette. Tali risultati non fanno altro che confermare decenni di studi e ricerche sugli effetti della meditazione sulla salute.

La ricerca si colloca sulla scia del successo crescente delle pratiche di mindfulness applicate a scopo terapeutico, un filone fondato dal medico e scienziato statunitense Jon Kabat-Zinn, che ha messo a punto il metodo MBSR (“Mindfulness Based Stress Reduction”, cioè riduzione dello stress basata sulla meditazione), adottato in un numero sempre maggiore di ospedali di tutto il mondo,  in collaborazione con i medici che seguono le cure sanitarie.

Dunque in quest’ottica di uso “strumentale” della meditazione, secondo i curatori dello studio, le persone che si sentono sopraffatte dalla rabbia, verso se stessi o gli altri, devono puntare di più sulla meditazione seduta; mentre chi si sente spesso stanco o malato è bene che si dedichi allo yoga. Il body scan da solo non sembra portare benefici specifici, a meno che non sia abbinato, come rafforzativo, ad una delle altre due pratiche.

yoga e meditazione

Molte persone che sono alla ricerca di una pratica per migliorare il proprio benessere mentale e fisico si chiedono quale sia la scelta migliore tra yoga e meditazione.

La differenza tra yoga e meditazione

A questo punto, è bene stabilire alcuni punti fermi sulla differenza tra yoga e meditazione. Innanzi tutto, yoga e meditazione hanno in comune il fatto di aver acquisito negli ultimi decenni una popolarità immensa, coinvolgendo persone in cerca di conforto, scoperta di sé e benessere generale. Sebbene siano spesso utilizzate insieme, queste pratiche possiedono caratteristiche distinte che le differenziano.

Originato da antiche tradizioni indiane, lo yoga è una pratica olistica che combina posture fisiche, controllo del respiro e tecniche di meditazione. È un sistema completo progettato per armonizzare il corpo, la mente e lo spirito, favorendo l’equilibrio e la pace interiore.

Fisicità – Un aspetto fondamentale che distingue lo yoga dalla meditazione è la sua enfasi sul movimento fisico. Attraverso una serie di asana (posture), gli yogi si impegnano in una sorta di danza aggraziata tra forza, flessibilità ed equilibrio. Queste posizioni consentono di migliorare la forma fisica, aiutare a sciogliere le tensioni, migliorare la circolazione e promuovere il flusso di energia vitale in tutto il corpo.

Consapevolezza del respiro – Un altro elemento vitale dello yoga è il pranayama, o controllo del respiro. I praticanti imparano a manipolare il respiro in modo consapevole, regolando il flusso della forza vitale dentro di sé. Concentrarsi su una respirazione profonda e ritmica aiuta a coltivare uno stato di calma e chiarezza, permettendo alla mente di calmarsi e al corpo di rilassarsi.

Sebbene lo yoga comprenda la meditazione, quest’ultima può essere praticata indipendentemente dallo yoga. La meditazione è una tecnica che consiste nel dirigere l’attenzione verso l’interno, concentrarsi sul momento presente e coltivare la consapevolezza. Il suo scopo è quello di allenare la mente a raggiungere un elevato stato di consapevolezza e serenità.

Mindfulness – A differenza dello yoga, che prevede il movimento fisico, la meditazione è una pratica principalmente mentale. Attraverso varie tecniche, come l’attenzione focalizzata o la consapevolezza aperta, i meditanti imparano a osservare i propri pensieri, emozioni e sensazioni senza giudizio o attaccamento. Questa pratica promuove l’autoriflessione, la chiarezza e un profondo senso di autoconsapevolezza.

Silenzio e quiete – Nella meditazione, il silenzio e l’immobilità giocano un ruolo fondamentale. Creando un ambiente tranquillo e indisturbato, gli individui possono ritirarsi dal mondo esterno e rivolgere la loro attenzione verso l’interno. Questa quiete interiore permette di staccarsi dal flusso costante di pensieri e distrazioni, portando a un maggiore senso di pace e tranquillità.

Integrazione e scelta personale – Mentre lo yoga offre un approccio strutturato che combina fisicità, controllo del respiro e meditazione, la meditazione consente una pratica più personalizzata e adattabile. I meditatori possono scegliere tra un’ampia gamma di tecniche, stili e durate in base alle loro preferenze e ai loro obiettivi. Questa flessibilità rende la meditazione accessibile a persone con stili di vita e capacità fisiche diverse.

In conclusione, che si scelga lo yoga, la meditazione o entrambi, incorporare queste pratiche nella propria vita può portare a una profonda crescita personale, a una maggiore consapevolezza di sé e a una maggiore connessione con il momento presente.

Per approfondire:

Yoga: significato e origine di una pratica millenaria

La Meditazione Yoga: cos’è e come si pratica

[La foto è di Kristi Joslin]

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Paolo Subioli

Insegno meditazione e tramite il mio blog Zen in the City propongo un’interpretazione originale delle pratiche di consapevolezza legata agli stili di vita contemporanei.

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