Jon Kabat-Zinn – Ci sono 2 modi diversi di considerare la meditazione, entrambi veri
Un’esposizione molto chiara e comprensibile dei due approcci fondamentali alla meditazione, entrambi validi ma comunque sostanzialmente diversi
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Jon Kabat-Zinn – Ci sei o ci fai? Essere contro fare
Alla ‘modalità del fare’ è possibile contrapporre una ‘modalità dell’essere’ che non è rassegnazione, ma consapevolezza frutto di un’attenzione impegnata
Kabat-Zinn – Non avere tempo? Semmai la paura è di averne troppo!
Per Jon Kabat-Zinn l’idea continua di non avere tempo può nascondere in realtà la nostra incapacità a fare un uso saggio del tempo a disposizione
Jon Kabat-Zinn – Superare il dolore con la meditazione
La meditazione aiuta a superare il dolore, dal momento che consente di stabilire una relazione diversa con il proprio corpo e con le sensazioni
Jon Kabat-Zinn – Meditazione sulla pelle
Un magnifico oggetto di meditazione è la pelle, intimamente legata alle nostre emozioni. Si potrebbe persino dire che la pelle sia un aspetto della mente
Jon Kabat-Zinn – Puro e semplice respiro
Nel coltivare la consapevolezza del respiro poniamo consapevolmente l’attenzione sulle sensazioni relative al respiro stesso, con delicatezza e leggerezza.
Jon Kabat-Zinn – Un po’ di silenzio, per favore!
Per Jon Kabat-Zinn il silenzio ci fa scoprire quanto siano caotici i nostri pensieri e allo stesso tempo quanto siano terribilmente ristretti e ripetitivi
Jon Kabat-Zinn – Come abbandonarsi completamente all’ascolto
Abbandonarsi al puro e semplice udito è possibile e molto piacevole, se si smette di fabbricare pensieri di continuo su ciò che stiamo ascoltando
Jon Kabat-Zinn – Perché vediamo solo quello che vogliamo vedere
Perché vediamo solo quello che vogliamo vedere? Per Jon Kabat-Zinn ce lo impedisce la mente e non abbiamo una ‘relazione intima’ con le nostre percezioni
Jon Kabat-Zinn – Come esplorare il proprio corpo con il body scan
Esplorare il proprio corpo attraverso il body scan ce ne fa recuperare la pienezza di vita, tirandolo fuori dall’inconsapevolezza in cui l’abbiamo relegato
