Regala una password alla persona che ami
Un regalo molto prezioso che si possiamo alla persona amata, a Natale o per il suo compleanno, è la password per avere libero accesso ai propri account online: Facebook, Google, Instagram, o il codice di sblocco del telefono. Equivarrebbe a dire alla persona: “non ho alcun segreto per te”, il che è una grande prova d’amore. Ma sarebbe anche molto utile a se stessi.
Ormai tutti facciamo sempre più affidamento sui vari servizi online, e sempre più intensamente: per usarli come supporto mnemonico, per condividere con altri le nostre emozioni, per organizzarci la vita. Questa incessante attività quotidiana nel digitale comporta un trasferimento in rete della nostra sfera intima. Ecco alcuni esempi:
- attraverso l’email e i sistemi di messaggistica come Whatsapp facciamo transitare buona parte degli scambi relativi alla nostra vita sociale e affettiva;
- tutto ciò che digitiamo in un motore di ricerca viene memorizzato in una cronologia che dice molto di noi;
- le visite effettuate nei vari siti vengono monitorate tramite i cookies, per proporci pubblicità mirate, e i relativi dati vengono raccolti e rivenduti da società specializzate;
- il solo possesso della app Google Maps sul telefonino fa sì che Google tenga un Google Maps – I miei spostamenti.
L’insieme di tutte queste informazioni è un sé digitale che racconta molto di noi, più di quanto ne sappiano gli amici e persino il partner. Sono le tracce che lasciamo non solo con le nostre azioni, ma anche coi pensieri che formuliamo: il nostro karma digitale. Conoscerlo equivale a possedere le chiavi del nostro cuore.
Consentire a qualcuno di scorrazzare liberamente nei meandri delle nostre tracce digitali è un grande segnale di fiducia. Ma è anche un passo non facile da compiere, perché magari c’è qualcosa del nostro passato – o peggio ancora del nostro presente – che è imbarazzante far conoscere, persino alla persona con cui vorremmo passare il resto della vita.
Ve lo ricordate il film “Perfetti sconosciuti“? Nel film, la decisione di condividere l’accesso ai propri telefoni, in un gruppo di amici, scatena rivelazioni imbarazzanti e persino sconvolgenti, a dimostrazione del ruolo chiave che oggi lo smartphone e il digitale ricoprono nella nostra vita.
Oppure siamo persone riservate, che non amano condividere i propri pensieri più intimi. Il rapporto col sé digitale è una questione molto personale, specie per la generazione cresciuta nel ventesimo secolo, come la mia.
Ma svelare una password, oltre a essere un bellissimo regalo per la persona amata, è qualcosa che può essere utile a se stessi. Significherebbe essere continuamente consapevoli che qualsiasi cosa vediamo o scriviamo online può essere vista dall’altra persona, come se fosse un nostro secondo corpo. Avere un secondo corpo è un grande vantaggio, perché ci previene dal fare stupidaggini e ci fa diventare persone molto sagge e riflessive.
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Dare la password è profondamente stupido ed irrispettoso. Irrispettoso perché viene chiesta per controllare l’altro ed il controllato si condiziona la libertà. Ed ancora profondamente irrispettosa e lesiva della privacy degli altri interlocutori di chi condivide la password: cioè questa persona si permette di rivelare le conversazioni tenute in privato con me senza dirmelo o chiedermelo, una gravissima violazione della privacy.
Questa fusione sarebbe stupenda ma non è x tutti !! solo fra esseri speciali si può togliere questi confini e dare la nostra completa fiducia sapendo quanto rispetto e amore hanno x noi !! Di sicuro non con le prime cotte della vita amorosa !! Beati loro ……….