Psicoterapia e meditazione: i punti di incontro sono più di quanti pensavo
Psicoterapia e meditazione possono integrarsi, per curare il disagio mentale ed emotivo, o sono tra loro alternative? È più valida la meditazione o la psicoterapia? Anche stavolta la risposta è: “dipende”, come accade molto spesso. Però possiamo fare tesoro di un racconto prezioso su questo tema. È quello che ci offre la scrittrice Gaia Rayneri, già autrice di libri di successo, nel suo ultimo “Un libro di guarigione“. Nel video potete vedere una mia intervista alla scrittrice sul tema del rapporto tra psicoterapia e meditazione, alla luce del suo libro.
Psicoterapia e meditazione sono gli ingredienti del racconto di Gaia Rayneri, che nel suo libro spiega in modo molto chiaro come ha vissuto questi due diversi approcci. “Meditare è stato un incredibile strumento per accorgermi fino a che punto il mio cervello fosse pieno di meccanismi percettivi che al solo entrare in contatto con la realtà, la distorcevano”, ha scritto Gaia Rayneri, specificando anche che “anche se abbiamo un’idea ben precisa di che cos’è la realtà, a volte è possibile che siamo in contatto con una realtà diversa, che ha più a che fare con i racconti della mente che con ciò che c’è davvero là fuori. Questi racconti, per quanto sembrino veri, in realtà impediscono di vedere le cose per come realmente sono”.
Questa intuizione, vissuta direttamente e non in teoria, è ciò che ha consentito a Gaia Rayneri di intraprendere un percorso di guarigione, che l’ha portata oggi a potersi definire una persona felice. Ha voluto condividere con gli altri questa sua scoperta sensazionale, scrivendo “Un libro di guarigione“. La cosa interessante è che questo libro è scritto veramente a beneficio degli altri, perché tutti possano fare tesoro di ciò che la scrittrice ha scoperto nell’intimità del suo rapporto con se stessa.
È un libro che consiglio con convinzione a tutti i lettori di Zen in the City. Non solo per la quasi scontata ragione che è scritto molto bene, e non solo per il motivo che parla di meditazione, ma soprattutto perché è estremamente utile. Per tutti, non solo per coloro che ritengono di soffrire di disagi mentali che richiedono guarigione.
Psicoterapia e meditazione: analogie e differenze
La psicoterapia e la meditazione sono due approcci molto diversi alla guarigione mentale e emotiva, ma entrambi possono essere utili nell’aiutare le persone a raggiungere una migliore salute mentale e emotiva.
La psicoterapia è una forma di trattamento che utilizza la conversazione e la relazione tra il terapeuta e il paziente per aiutare quest’ultimo a comprendere e gestire i propri problemi emotivi e comportamentali. Il terapeuta può utilizzare una varietà di tecniche e teorie psicologiche per aiutare il paziente a comprendere e risolvere i suoi problemi, aumentare la consapevolezza di sé e migliorare la qualità della vita. La psicoterapia può essere utile per trattare una vasta gamma di disturbi, tra cui ansia, depressione, problemi di relazione e disturbi di personalità.
La meditazione, al contrario, è una pratica che si concentra sulla consapevolezza del momento presente, con l’aiuto della calma mentale e fisica. La meditazione può essere praticata in molte forme diverse, ma in generale, richiede ai praticanti di concentrarsi su ciò che avviene nel momento presente – che sia il respiro o qualsiasi altro fenomeno – e di notare e lasciare andare eventuali pensieri, man mano che si presentano. È stato scientificamente dimostrato che la meditazione aiuta a ridurre lo stress e l’ansia, migliorare la concentrazione e la resilienza, e promuovere un senso di pace e benessere.
Nonostante la psicoterapia e la meditazione abbiano obiettivi simili, come aiutare le persone a comprendere e gestire i propri problemi emotivi, esse adottano metodologie molto diverse:
- la psicoterapia si concentra sulla comprensione del passato e sulla risoluzione di problemi emotivi e comportamentali, attraverso la conversazione e la relazione terapeutica;
- la meditazione, al contrario, si concentra sulla consapevolezza del momento presente e sulla calma mentale e fisica.
La meditazione può essere vista come un’alternativa o un complemento alla psicoterapia, a seconda delle esigenze e delle preferenze individuali. Ad esempio, per alcune persone, la meditazione potrebbe essere sufficiente per gestire i propri problemi emotivi, mentre per altri si rende necessario un approccio più strutturato e controllato, come quello offerto alla psicoterapia.
Quanto psicoterapia e meditazione si integrano
Un numero crescente di psicoterapeuti ricorre alla meditazione come complemento delle terapie proposte ai propri pazienti, grazie soprattutto alla popolarità raggiunta dalla Mindfulness.
Oggi ci sono tre modalità principali attraverso i quali la meditazione viene integrata nella psicoterapia:
- La meditazione può essere un rifugio per i terapeuti. Tra i benefici che sono stati riscontrati tra gli psicoterapeuti che praticano la meditazione si sono una diminuzione dello stress lavorativo percepito e del burnout; un aumento dell’accettazione di sé, dell’autocompassione e del senso di benessere; miglioramenti nelle relazioni con i pazienti, grazie a una maggiore capacità di empatia e una maggiore capacità di essere presenti senza essere difensivi o reattivi.
- La meditazione può approfondire la relazione terapeutica. Studi recenti suggeriscono che nelle relazioni terapeutiche di successo i terapeuti sono percepiti come calorosi, comprensivi e accettanti, e si avvicinano ai loro pazienti con un atteggiamento aperto e collaborativo. La mindfulness può aiutare a sviluppare tali qualità. L’abilità fondamentale della meditazione – la concentrazione o l’attenzione focalizzata – può essere molto utile nell’ora di terapia, dove molti fattori contribuiscono a far vagare la mente. Inoltre le pratiche di meditazione possono essere potenti strumenti per aumentare la tolleranza degli psicoterapeuti alle emozioni dolorose, migliorando la loro capacità di rimanere attenti mentre sono seduti con la sofferenza.
- Infine la meditazione può essere uno strumento offerto ai pazienti stessi, soprattutto per aiutarli a stabilire una relazione più gentile e accettante nei confronti di se stessi. Soprattutto per chi ha una storia di trauma alle spalle, viene suggerito di iniziare con una meditazione che si concentra sul suono e sulla presenza, piuttosto che sul respiro, che può essere un fattore di disturbo per chi ha subito un trauma.
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