Praticare la meditazione nella vita quotidiana
Praticare la meditazione nella vita quotidiana è un modo per meditare alternativo alla classica pratica del rimanere seduti in silenzio, particolarmente adatto agli stili di vita del giorno d’oggi. La lezione dello zen, in particolare, si applica al mondo contemporaneo: adattare la pratica meditativa, finalizzata allo sviluppo spirituale, alla vita delle persone normali, dunque inserita nel flusso delle attività quotidiane come camminare, mangiare, lavorare, dormire, eccetera.
È forse necessario ricordare che il Buddhismo indiano delle origini si applicava tipicamente alla vita monastica. Quando esso venne assimilato in Cina, entrò in contatto con culture profondamente diverse, come quelle del Taoismo e del Confucianesimo, trasformandosi in qualcosa di diverso, in una spiritualità più pratica e più incarnata nel contesto sociale. Era il Chan, che poi divenne lo Zen una volta approdato in Giappone. Lo Zen ha incluso tra le proprie pratiche tipo, a fianco della meditazione, molte attività diverse, come il dipingere, il tirare con l’arco, il giardinaggio, eccetera. Tutti modi per applicare la concentrazione all’azione e rimanere in profondo contatto col momento presente.
La pratica in azione
In varie tradizioni si è poi sviluppata la cosiddetta “pratica in azione”, cioè la consapevolezza rispetto alla situazione che si sta vivendo nel qui e ora, qualsiasi cosa si stia facendo.
Si possono fare molti esempi: sto camminando, e invece di pensare a qualcos’altro, mi concentro completamente su ciò che sta avvenendo qui e ora. Oppure sto pelando le patate. Mentre lo faccio non penso a qualcos’altro, ma mi concentro solo su questa azione, cercando anche di metterci tutto me stesso.
Infatti ancora oggi nello zen tradizionale si dà molta importanza a compiti come lavare i piatti, fare le pulizie di casa, e così via.
Con tale atteggiamento, siamo pienamente inseriti al centro della vita, perché la nostra vita si svolge unicamente nel momento presente e non nel passato, né nel futuro. Il passato non c’è più e il futuro non c’è ancora. Esiste solo il presente.
Concentrandoci al cento per cento su ciò che stiamo facendo non solo entriamo in contatto con la vita, ma anche con la verità, perché impariamo a vedere le cose direttamente, per quello che sono, e non per quello che pensiamo che siano o che vorremmo che fossero. Perciò è un tipo di esercizio molto importante.
Ricollegarsi al momento presente
Il maestro zen Thich Nhat Hanh spiega bene in che modo la consapevolezza delle azioni ordinarie possa essere la chiave per rientrare realmente in noi stessi e goderci la vita:
Mentre lavate i piatti forse pensate al tè che vi aspetta, perciò cercherete di sbrigarvela il prima possibile per andarvi a gode re la vostra tazza di tè. Ma questo significa che mentre lavate i piatti siete incapaci di vivere. Quando lavate i piatti, lavare i piatti dev’essere la cosa più importante della vostra vita. Allo stesso modo, quando bevete il tè, bere il tè de v’essere la cosa più importante della vostra vita. Quando andate al gabinetto, prendetela come la cosa più importante della vostra vita.
Seguendo questo approccio, ogni atto della vita quotidiana diventa una specie di rito, di cerimonia. Anche quando non c’è nulla da “celebrare”, la consapevolezza stessa merita solennità per la sua stessa importanza.
Come fare
Oggi molte azioni della vita quotidiana sono state eliminate. Si tende a delegare le faccende di casa, a muoversi poco a piedi, a cucinare il meno possibile, a dedicarsi poco o per niente ai lavori artigianali o al giardinaggio.
Eppure le occasioni non mancano. Ecco alcune situazioni perfette per una pratica in azione nella vita contemporanea, che più volte abbiamo trattato in questo sito, con i link ai rispettivi articoli:
- Camminata in città (o da/verso il parcheggio)
- Camminata nel corridoio dell’ufficio
- Salire le scale
- Mangiare
- Meditazione dello spogliarsi e del rivestirsi
- Meditazione della doccia
- Meditazione della pipì
Oggi nessuno può dire di non avere tempo di praticare la meditazione, perché con la pratica in azione, con la meditazione incarnata nella vita quotidiana, possiamo avere molti momenti in cui siamo concentrati al cento per cento su ciò che stiamo facendo, godendocelo appieno, qualsiasi cosa sia.
Non rimandare a un altro giorno la tua pratica: comincia subito, muovendoti consapevolmente non appena avrai finito di leggere questo articolo!
Per approfondire:
Charlotte Joko Beck – Il lavoro quotidiano è una pratica zen
Shunryu Suzuki – Perché nello zen meditazione e vita quotidiana sono la stessa cosa
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Ho scritto questo libro per condividere ciò che ho imparato nell’ambito della mia pratica quotidiana, grazie agli insegnamenti dei maestri, ma anche e soprattutto dell’esperienza diretta.
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In effetti la pratica meditativa “nel fare” è molto affascinante. Difficile, però, avere sempre la consapevolezza di applicarla. La prima sfida è quella
Ps: complimenti per il sito 🙂