Pratica di osservare il prurito

Quando si sta seduti immobili a meditare, per 20, 30, 60 minuti, è inevitabile che il corpo si manifesti, tramite piccoli fastidi, come il prurito. Se pensi che non ci sia niente di male, a grattarsi, non hai tutti i torti. Ma vedrai che il prurito, se non gli dai troppa retta, con gesti meccanici della mano, può diventare un grande maestro, per te. E insegnarti a vivere. Prova a fare un esperimento: mentre siedi in concentrazione e senti il prurito, osserva il tuo modo di reagire, ma senza grattarti. Vedrai che è sufficiente resistere per pochi secondi, perché il prurito scompaia: se ne andrà proprio com'è venuto. All'inizio ti sembrerà difficile, poi diventerà sempre più agevole. Non c'è niente di stoico, o di masochistico, in tutto ciò. Il prurito è una semplice sensazione, e come tale è effimera. Questo primo esperimento, fatto un po' di volte, può

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Paolo Subioli

Insegno meditazione e tramite il mio blog Zen in the City propongo un’interpretazione originale delle pratiche di consapevolezza legata agli stili di vita contemporanei.

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4 risposte

  1. mainato ha detto:

    Caro Paolo(sub),
    solo a parlarne mi vien da grattarmi, ma tu hai ben detto: il
    corpo è sub judice della mente, ma sarà veramente vero?
    Il corpo è tale se la mente esiste e la mente è tale se il
    corpo esiste, poichè sono del tutto inseparabili, come l’acqua
    e la farina nel pane: E allora quando grattiamo la caviglia dobbiamo
    renderci conto di grattare il corpomente e ciò vale per ogni
    altra sensazione dello stesso,. Per farci capire tuttavia dobbiamo usare
    termini convenzionali ed allora la mente (ovvero la parte mentale)
    ci avvertirà che il corpo (la parte corporea) è negletto (ciò
    avviene spesso nella neditazione di “solo mente”), dunque si
    fa sentire con reazioni di vario genere, talvolta insopportabili.
    Siamo un pane e dobbiamo esserne consapevoli.

    Un fiore di primavera

    Mainato

  2. anna ha detto:

    Grazie per questa condivisione, ne farò tesoro,in specie per gli schematici ed utili punti di ” osservazione” elencati alla fine dell’articolo. Mi faranno da guida, dato che è per me la capacità di osservare o meglio la ricerca della osservazione è un momento problematico; appena mi fermo ed osservo, la mia mente forse si terrorizza o si angoscia, così che diventa agitata e si perde in mille rivoli di mormorio e di rumori neuronali.

  3. Aldo ha detto:

    Bell’articolo. Un modo a mio parere anche piu’ veloce non e’ solo osservare “neutralmente” il fenomeno, lasciando che svanisca sotto le leggi dell’impemanenza, ma inviando amore divino, per esempio immaginando di abbracciare il prurito o il fastidio con un abbraccio, la situazione si sblocca ancora piu’ velocemente.

  4. Dina ha detto:

    La sera prima ho fatto meditazione e ora mi ha portato prurito.
    Si deve osservare ogni minima situazione senza avere fretta, che non porta nulla di buono.
    Osservare e mettersi in ascolto di sé stessi è la chiave e la via verso la guarigione dell’anima.
    Ogni situazione che ci si ripresenta davanti è una lezione che non abbiamo appreso.

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