Wislawa Szymborska - Disattenzione

Vivere inconsapevolmente, con il “pilota automatico”, riempie la vita di occasioni perdute, come ci racconta Wislawa Szymborska, rammaricata per le molte disattenzioni della giornata.

Disattenzione

Di Wislawa Szymborska

Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.

Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto.

Inspirazione, espirazione, un passo dopo l’altro,
incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell’uscire di casa e del tornarmene a casa.

Il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle,
e io l’ho preso solo per uso ordinario.

Nessun come e perché –
e da dove è saltato fuori uno così –
e a che gli servono tanti dettagli in movimento.

Ero come un chiodo piantato troppo in superficie nel muro
oppure
(e qui un paragone che mi è mancato).

Uno dopo l’altro avvenivano cambiamenti
perfino nell’ambito ristretto d’un batter d’occhio.

Su un tavolo più giovane, da una mano d’un giorno
più giovane,
il pane di ieri era tagliato diversamente.

Le nuvole erano come non mai e la pioggia era
come non mai,
poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.

La Terra girava intorno al proprio asse,
ma già in uno spazio lasciato per sempre.

È durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione.

Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po’ di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
con regole ignote.

Nieuwaga

Wisławy Szymborskie

Źle sprawowałam się wczoraj w kosmosie.
Przeżyłam całą dobę nie pytając o nic,
nie dziwiąc się niczemu.

Wykonywałam czynności codzienne,
jakby to było wszystko, co powinnam.

Wdech, wydech, krok za krokiem, obowiązki,
ale bez myśli sięgającej dalej
niż wyjście z domu i powrót do domu.

Świat mógł być odbierany jako świat szalony,
a ja brałam go tylko na zwykły użytek.

Żadnych – jak – i dlaczego –
i skąd się taki tu wziął –
i na co mu aż tyle ruchliwych szczegółów.

Byłam jak gwóźdź zbyt płytko wbity w ścianę
albo
(tu porównanie, którego mi brakło).

Jedna za drugą zachodziły zmiany
nawet w ograniczonym polu okamgnienia.

Przy stole młodszym, ręką o dzień młodszą
był chleb wczorajszy inaczej krajany.

Chmury jak nigdy i deszcz był jak nigdy,
bo padał przecież innymi kroplami.

Ziemia się obróciła wokół swojej osi,
ale już w opuszczonej na zawsze przestrzeni.

Trwało to dobre 24 godziny.
1440 minut okazji.
86 400 sekund do wglądu.

Kosmiczny savoir-vivre
choć milczy na nasz temat,
to jednak czegoś od nas się domaga:
trochę uwagi, kilku zdań z Pascala
i zdumionego udziału w tej grze
o regułach nieznanych.

Da: Wislawa Szymborska, “La gioia di scrivere. Tutte le poesie“, Adelphi, 2009.

Chi è Wisława Szymborska

Wisława Szymborska (1923–2012) è stata una poetessa, saggista e traduttrice polacca. Nel 1996 è stata insignita del Premio Nobel per la letteratura “per la poesia che con ironica precisione fa emergere il contesto storico e biologico in frammenti della realtà umana”. La sua reputazione si basa su un volume di lavoro piuttosto piccolo, meno di 350 poesie. Quando le è stato chiesto perché avesse pubblicato così poche poesie, ha risposto: “Ho un bidone della spazzatura a casa mia”.

[La foto sulla poesia “Disattenzione” di Wislawa Szymborska è di Darya Sannikova, Russia]

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