Tagore - Quando varcai la soglia di questa vita

Tagore in questa poesia esprime la misteriosità dell’esistenza umana. Un’esistenza non voluta ma donata, e vista qui come passaggio del ciclo senza soluzione di continuità di nascita e morte.

Quando varcai la soglia di questa vita
non me ne resi conto.

Quale potenza mi schiuse
in questo vasto mistero
come un bocciolo
nella foresta a mezzanotte?

Quando al mattino guardai la luce
sentii in un momento
che non ero straniero in questo mondo
e che l’imperscrutabile senza nome e senza forma
mi aveva preso tra le braccia
assumendo l’aspetto di mia madre.

Proprio così, anche nella morte
lo stesso ignoto apparirà a me
come allora familiare.
E poiché amo questa vita
so che amerò anche la morte.

Il bambino piange
quando la madre lo stacca dal seno destro
ma nell’attimo seguente
trova nel sinistro la sua consolazione.

I was not aware of the moment when I first crossed the threshold of this life.

What was the power that made me open out into this vast mystery like a bud in the forest at midnight?

When in the morning I looked upon the light I felt in a moment that I was no stranger in this world, that the inscrutable without name and form had taken me in its arms in the form of my own mother.

Even so, in death the same unknown will appear as ever known to me. And because I love this life, I know I shall love death as well.

The child cries out when from the right breast the mother takes it away, in the very next moment to find in the left one its consolation.

Da: Rabindranath Tagore, “Gitanjali“, Demetra, 2018.

La pubblicazione di questa poesia è in memoria di Paola Speranza (1930-2022).

Chi è Rabindranath Tagore

Rabindranath Tagore (1861 – 1941) è stato un poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo bengalese. Nel 1913 vinse il premio Nobel per la letteratural, assegnato per la prima volta a un autore non occidentale. Partendo dalla contemplazione della Natura, Tagore giunge ad una concezione monistica, al credo nell’Assoluto, l’Uno onnivadente che si trova nell’immensità dei cieli, nella varietà della natura, nella profondità della coscienza, come espresso anche dai testi filosofico-religiosi Upanishad.

[La foto sulla poesia di Tagore è di Pixabay]

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