La Locanda di Rumi è una delle più celebri poesie in tema di meditazione. E una poesia sulla gratitudine per tutto ciò che arriva è proprio quello che ci vuole in un’estate dal clima un po’ folle, che sembra quasi fatto apposta per scombinare i piani. Chi si aspettava il caldo e il bel tempo proprio nel momento in cui si trova in vacanza è bene che ascolti le parole del grande poeta persiano Rumi. Quest’ultimo ci invita con leggerezza ad essere aperti e grati nei confronti di tutto ciò che avviene nella nostra vita. Non per un atteggiamento di superficiale ottimismo, ma semplicemente per campare meglio e far campare meglio gli altri intorno a noi.
La locanda
(Gialal ad-Din Rumi)
L’essere umano è una locanda,
ogni mattina arriva qualcuno di nuovo.Una gioia, una depressione, una meschinità,
qualche momento di consapevolezza arriva di tanto in tanto,
come un visitatore inatteso.Dai il benvenuto a tutti, intrattienili tutti!
Anche se è una folla di dispiaceri
che devasta violenta la casa
spogliandola di tutto il mobilio,lo stesso, tratta ogni ospite con onore:
potrebbe darsi che ti stia liberando
in vista di nuovi piaceri.Ai pensieri tetri, alla vergogna, alla malizia,
vai incontro sulla porta ridendo,
e invitali a entrare.Sii grato per tutto quel che arriva,
perché ogni cosa è stata mandata
come guida dell’aldilà.
Da: Jalal al Din Rumi, Poesie mistiche, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 1980
Jalāl al-Dīn Rūmī (1207–1273) è stato un poeta e mistico persiano. Fondatore della confraternita sufi dei “dervisci rotanti” (Mevlevi), è considerato il massimo poeta mistico della letteratura persiana. Dopo la sua morte i suoi seguaci si organizzarono nell’ordine Mevlevi, con i cui riti tentavano di raggiungere stati meditativi per mezzo di danze rituali.
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