Pausa pranzo al bar: come renderla un’esperienza meravigliosa

pausa pranzo al bar

La pausa pranzo al bar, in solitudine, può diventare un’esperienza meravigliosa. Ecco come è possibile grazie alla mindfulness e allo zen, anche in un contesto urbano sovraffollato.

Se lavori in città e ti capita di trascorrere in solitudine la tua pausa pranzo in un bar, sei una persona fortunata, perché tutto ciò può facilmente trasformarsi in un’esperienza meravigliosa, anche se non hai l’abitudine mentale di mangiare da solo o da sola. Il cibo, in tutte le culture, più o meno, costituisce un importane momento di socializzazione.

Secondo la psicologia evoluzionistica – la scienza che studia l’evoluzione della mente umana – il cibo ha costituito un elemento chiave nella formazione delle nostre capacità sociali come esseri umani. “Nelle società di cacciatori-raccoglitori” – afferma lo studioso David Buss – “la caccia alla grande selvaggina avveniva quasi sempre in gruppi o coalizioni. Per avere successo, queste coalizioni dovevano risolvere una serie di problemi di adattamento, come la suddivisione del lavoro e il coordinamento degli sforzi del gruppo, che richiedono una comunicazione chiara”. Mangiare insieme il cibo che era stato procacciato grazie all’organizzazione di gruppo era la conseguenza naturale.

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Anche se non mangi la carne, dovrai riconoscere che mangiare insieme è un rito molto importante nella società e nei piccoli gruppi umani come le famiglie.

L’unico problema è che, quando si mangia in compagnia e si chiacchiera, è facile perdere di vista la grande importanza di quello che stiamo facendo: mangiare, l’attività per eccellenza che ci dona la vita. Perciò ben vengano le occasioni che ci capitano di consumare il pasto in solitudine, poiché ci consentono di riportare l’attenzione sull’azione fondamentale del mangiare.

Mangiare è una delle azioni più importanti e più belle che compiamo nella nostra vita: ogni singolo ingrediente che consumiamo viene a fare parte della nostra persona (e di cos’altro è fatto, il nostro corpo?), e ci mette in contatto con l’intero universo. Ma di questo ne riparleremo.

Come fare una pausa pranzo al bar meravigliosa

Torniamo alla pausa pranzo al bar. Sto mangiando un’insalata, un piatto di pasta o un panino, nel tempo che ho a disposizione. Questo cibo mi dona la vita. Intorno a me ci sono diverse altre persone, a loro volta impegnate nelle loro consumazioni. La loro presenza è molto importante per me. Se il bar non avesse anche questi altri clienti, non potrebbe mantenersi. E allora, chi mi darebbe da mangiare?

Capisco allora che la mia sussistenza in vita dipende proprio da loro. Da queste donne e uomini sconosciuti, cui sono legato da un filo invisibile, ma vitale. È quello il cosiddetto “inter-essere“. Grazie di esistere, commensali inconsapevoli di questo bar di città. Mi fa molto piacere essere in vostra compagnia. Io sono perché voi siete.

pausa pranzo al bar edward hopper

I nottambuli (Nighthawks) è un dipinto di Edward Hopper, realizzato nel 1942 e considerato l’opera più famosa e riconoscibile dell’artista americano, per il quale i bar erano un soggetto prediletto.

Pausa pranzo: implicazioni etiche per i gestori dei bar

Dopo aver spiegato la pratica per rendere nutriente e trasformativa la pausa pranzo al bar, vorrei approfittare per accennare alle implicazioni etiche legate a questo momento.

Come è ormai ampiamente noto, l’alimentazione svolge un ruolo primario nel determinare il più grande problema che oggi dobbiamo affrontare: il degrado ambientale legato al cambiamento climatico e alla crisi ecologica. In sintesi, consumiamo troppi animali o alimenti di origine animale. Se non ci sbrighiamo a cambiare le nostre abitudini alimentari, il degrado ambientale raggiungerà livelli tali da portarci addirittura verso la carestia alimentare.

Insomma, dovremmo tutti consumare meno carne e pesce, senza necessariamente diventare vegani o vegetariani.

In questo gli esercenti di bar, tavole calde e ristoranti potrebbero avere una funzione determinante. Il punto è la scelta che viene proposta. Se al banco del bar la grande maggioranza degli alimenti proposti è a base di carne o pesce, è chiaro che le scelte dei consumatori seguiranno le stesse proporzioni. Diverse ricerche hanno mostrato che l’aumento di opzioni senza carne risulta efficace nel ridurre l’acquisto di piatti che la contengono.

Noi consumatori dovremmo prendere l’abitudine di scegliere più pietanze a base vegetale nella nostra pausa pranzo al bar, perché è solo una questione di abitudine. I ristoratori e i gestori dei bar dovrebbero invece rivedere gradualmente i propri menu per aumentare la scelta di opzioni sostenibili dal punto di vista ambientale. Questo, se fatto in modo graduale, non li penalizzerebbe e consentirebbe loro di accreditarsi come “sostenibili”. Inoltre darebbe loro la soddisfazione di aver fatto qualcosa di importante. Perché quello che posso fare io come individuo, con le mie scelte alimentari, è limitato. Quello che può fare un ristoratore o il gestore di un bar è molto, molto di più, perché determina le scelte di tante persone diverse.

Consigli per una pausa pranzo al bar vegetariana

Ecco alcuni consigli per una pausa pranzo vegetariana salutare al bar:

  1. Scegli proteine vegetali: Opta per alimenti che contengono proteine vegetali, come legumi (lenticchie, ceci, fagioli), tofu, tempeh o seitan. Queste sono ottime fonti di proteine e ti aiuteranno a sentirti sazio più a lungo.
  2. Includi verdure fresche: Assicurati che il tuo pasto includa una varietà di verdure fresche. Le insalate sono una scelta eccellente, ma cerca di variare con verdure di diversi colori per garantire un’ampia gamma di nutrienti.
  3. Grani integrali: Scegli pane, pasta o cereali integrali al posto delle varianti raffinate. I grani integrali forniscono più fibre, che sono importanti per la salute dell’intestino e aiutano a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.
  4. Evita cibi fritti e processati: Anche se sono vegetariani, i cibi fritti e fortemente processati possono essere ricchi di calorie e poveri di nutrienti. Scegli opzioni cucinate al vapore, al forno o grigliate.
  5. Salse e condimenti: Stai attento ai condimenti. Salse come la maionese o dressing cremosi possono aggiungere molte calorie e grassi. Opta per condimenti più leggeri come l’olio extravergine di oliva, l’aceto balsamico o il limone.
  6. Bevande salutari: Invece di bibite zuccherate, scegli acqua, tè non zuccherato o un succo di frutta naturale. L’acqua è sempre la scelta migliore per mantenere l’idratazione.
  7. Porzioni equilibrate: Fai attenzione alle dimensioni delle porzioni. Anche i cibi sani possono contribuire a un eccesso calorico se consumati in grandi quantità.
  8. Dolci con moderazione: Se desideri qualcosa di dolce, cerca opzioni più sane come frutta fresca o yogurt greco.

Ricordati che la varietà è la chiave per una dieta equilibrata. Assicurati di includere una varietà di alimenti per ottenere tutti i nutrienti necessari nel corso della tua pausa pranzo al bar.

Per approfondire:

Conversazione sul cibo con Thich Nhat Hanh

Thich Nhat Hanh – Inter-essere, cosa significa questa parola che non è ancora nel dizionario

Consulta l’indice tematico per approfondire i temi trattati qui: cibo, consumo consapevole, interessere, città.

[La foto sulla pausa pranzo al bar è di Artem Podrez, Polonia]

Prova uno dei nostri esercizi sul mangiare:

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Paolo Subioli

Insegno meditazione e tramite il mio blog Zen in the City propongo un’interpretazione originale delle pratiche di consapevolezza legata agli stili di vita contemporanei.

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2 risposte

  1. Mr.Loto ha detto:

    Quello che conta veramente è quello che mangiamo; esistono molti alimenti di cui ci cibiamo solo per gola, che non sono necessari al nostro sostentamentoed il più delle volte sono dannosi alla nostra salute.

  2. patrizia ha detto:

    very good. thank you

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