Meditazione sulle emozioni: capire, accogliere e trasformare la tua esperienza emotiva

meditazione sulle emozioni

Nella vita frenetica che caratterizza le nostre città e le nostre vite, spesso ci ritroviamo sopraffatti da un turbine di emozioni. Ma siamo talmente abituati a tanti stimoli diversi, sempre più veloci, che neanche riusciamo bene a vederle e riconoscerle. Felicità, tristezza, rabbia, eccitazione, ansia, paura: ognuna di queste emozioni ha il potere di modellare il nostro umore e il nostro approccio alla vita. Eppure non sappiamo che farci. Imparare a gestirle e comprenderle può diventare una sfida ardua. È qui che entra in gioco la meditazione sulle emozioni, uno strumento potente, che ci consente di entrare in contatto con noi stessi e con le nostre emozioni in un modo più profondo.

Nessuno di noi vorrebbe mai provare ansia, paura, rabbia o tristezza. Quando queste emozioni si presentano, desideriamo respingerle, farle sparire. Ma questo non è possibile. Anzi, ci identifichiamo con l’emozione che stiamo provando. Se emerge una sensazione di tristezza, non diciamo “c’è tristezza”, ma “sono triste”. Questa identificazione con qualcosa di spiacevole peggiora pure le cose, perché ci fa sentire come se ci fosse qualcosa di sbagliato in noi.

L’emozione è qualcosa che dobbiamo imparare a vedere. La meditazione, aiutandoci a esercitare la consapevolezza, ci aiuta a vedere meglio le nostre emozioni. “La consapevolezza è come il sole”, ha detto il maestro zen Thich Nhat Hanh, “Quando splende sulla cose, le trasforma”. E così tramite la consapevolezza, possiamo diventare sempre più bravi non solo a vedere e riconoscere le nostre emozioni, ma anche a trasformarle.

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Vedere e trasformare le emozioni

Poche persone pensano che sia possibile vedere e trasformare le proprie emozioni. Normalmente riteniamo che le emozioni siano qualcosa di inevitabile e ingovernabile, una forza superiore contro la quale è difficile combattere.

Ma non c’è da combattere contro le emozioni. Sono parte della nostra vita. Anche le emozioni negative o spiacevoli sono necessarie. Fanno parte della nostra umanità. Piuttosto che combatterle, possiamo riconoscerle e accoglierle. Noi non siamo le nostre emozioni. Esse si creano quando sono presenti tutta una serie di cause e condizioni che le scatenano.

Poniamo che incontri un collega nel corridoio dell’ufficio, avendo saputo da altri che quella persona ha parlato male di me ai miei superiori. Immediatamente provo rabbia. Questa rabbia da dove viene? Da varie condizioni: l’informazione che ho ricevuto (che non è neanche detto sia vera), il suo carattere poco empatico, il fatto di averlo incrociato in corridoio, ecc. A causa di queste condizioni, è sorta la rabbia nella mia mente. Questa rabbia sarà presente per un po’, poi lascerà spazio ad altre emozioni. Io non sono quella rabbia. Posso riuscire a vederlo. Posso vederlo anche nel breve tempo di una compresenza fugace in corridoio. La luce della consapevolezza può illuminare le emozioni. Una volta che l’ho vista, e che ne ho capito la natura, quella rabbia non si impossesserà di me. Posso perfino sorriderle:

Ciao, rabbia, ti ho vista! Se vuoi, puoi stare un po’ qui con me. Non c’è problema.

A quel punto, la rabbia si è già trasformata. Potrebbe perfino diventare, in pochi secondi, una sensazione piacevole.

Meditazione sulle emozioni

La meditazione guidata sulla consapevolezza delle emozioni che vi propongo oggi si basa proprio su questi principi. Dapprima ci concentriamo sul respiro, il quale agisce proprio da “ponte” che ci collega al nostro corpo e alle nostre emozioni. Le emozioni, è importante ricordarlo, si manifestano proprio attraverso il corpo.

Tramite il respiro, entriamo in contatto con le emozioni del momento. Può esservi tristezza, rabbia, ansia, o magari anche gioia felicità, soddisfazione. Oppure ci troviamo in uno stato più neutro. La vita è un continuo alternarsi di sensazioni piacevoli, spiacevoli e neutre. Sono le tre note di una musica che siamo chiamati a danzare. Questa danza è proprio la nostra vita!

Nel momento in cui abbiamo visto che è presente un’emozione – piacevole o spiacevole che sia – possiamo accoglierla e salutarla come un vecchio amico che viene a farci visita. È proprio come nella poesia La Locanda di Rumi: siamo come una locanda alla quale si affacciano di continuo visitatori di ogni tipo, come le nostre emozioni. Se sapremmo dare il benvenuto a tutte, come farebbe l’oste della locanda, troveremmo la vera pace.

Il punto è proprio non voler essere selettivi a priori, desiderando che siano presenti solo emozioni positive e piacevoli. Questo non è proprio possibile. Se lo fosse, non saremmo esseri umani, ma macchine. Non riuscire ad ammettere questa semplice verità è molto disfunzionale, e ci rovina l’esistenza.

Meglio dunque esercitare la consapevolezza, per imparare  illuminare le nostre emozioni. E dopo averle illuminate, abbracciarle, prendercene cura, come farebbe un genitore amorevole con il proprio bambino.

Nel corso ritiro in presenza del prossimo 23-25 giugno, vedremo come meditare sulle emozioni anche nel corso delle varie situazioni della vita quotidiana.

Ascolta l’audio della meditazione guidata:

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[La foto sulle emozioni è di Andrea Piacquadio, Ungheria]

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Paolo Subioli

Insegno meditazione e tramite il mio blog Zen in the City propongo un’interpretazione originale delle pratiche di consapevolezza legata agli stili di vita contemporanei.

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