Meditazione sull’Amore (mettā) al tempo del Covid
La meditazione sull’amore (mettā) o meditazione di gentilezza amorevole, è una delle pratiche di consapevolezza più belle e allo stesso tempo più potenti, tra quelle che ci sono state tramandate dal passato. È molto amata da tutti i praticanti ed è presente in tutte le tradizioni buddhiste. Chiunque l’abbia provata anche solo una volta non se la dimentica. Perché una di quelle forme di meditazione che ogni tanto ci sta bene, essendo assai rigenerante. Fa stare meglio; ma è uno stare meglio non del tipo”pratico la meditazione perché voglio stare meglio“, che è un approccio strumentale, nel quale l’ego la fa da padrone. È uno stare meglio del tipo “voglio indirizzare al meglio questa energia che è già presente in me“.
L’idea di questa meditazione guidata sull’amore nasce dalla constatazione che quello attuale è un periodo in cui per tutti c’è più ansia, per ragioni diverse. C’è chi è preoccupato della propria salute, chi della salute dei propri cari, chi del lavoro, chi delle prospettive economiche, chi della difficoltà di relazioni sociali, chi dell’acuirsi dei conflitti all’interno del nucleo famigliare. Ce n’è per tutti.
Incanalare l’energia dell’ansia
L’ansia è una forma di energia molto potente, che è impossibile sopprimere. Non possiamo eliminare l’ansia che insorge nel corpo e nella mente. Di fronte all’ansia, possiamo scegliere tra una serie di alternative:
- cercare di fare finta di niente, riempiendoci la mente con tanti diversivi;
- abbandonarci alla disperazione;
- incanalare l’energia dell’ansia in qualcosa di positivo.
Con la meditazione di gentilezza amorevole, o mettā, scegliamo la terza strada. È un percorso che è stato molto approfondito dall’insegnante Sharon Salzberg, specie nel suo libro “L’arte rivoluzionaria della gioia“, di cui consiglio caldamente la lettura.
Con la meditazione di mettā, possiamo veramente incanalare questa energia che si crea in noi verso una direzione positiva e rigenerante, per noi e per gli altri. Piccola parentesi: nel buddhismo la Mettā (gentilezza amorevole) è classificata tra le 4 dimore divine o 4 incommensurabili stati mentali (brahmavihara) – che esprimono la natura emotiva della mente illuminata – insieme a Muditā (gioia compartecipe), Karunā (compassione) e Upekkhā (equanimità). Chiusa parentesi.
Meditazione sull’amore, come fare
In questa meditazione sull’amore, che propongo per quest’epoca così particolare, seguiamo il classico schema della mettā, cioè partire da se stessi e poi allargare pian piano il cerchio di persone a cui indirizzare la nostra gentilezza amorevole. Partire da se stessi è molto importante, in base al principio che colui che si prende cura di se stesso si prende cura degli altri.
Come primo passo, bisogna sentirlo, questo sentimento di benevolenza o gentilezza amorevole. Per fare ciò, propongo di visualizzare una persona o un animale a cui vogliamo particolarmente bene e nei confronti della quale ci è facile generare tale sentimento. A questo punto possiamo incanalare questa energia positiva, cominciando da se stessi.
L’augurio da rivolgere a se stessi, in questa versione della meditazione di mettā, è il seguente:
Che io possa essere pieno di pace, felice e leggero nel corpo e nella mente.
Che io possa essere al sicuro da ogni pericolo.
Che io possa essere libero da rabbia, afflizioni, paura e ansia.
Che io possa imparare a guardare me stesso con gli occhi della comprensione e dell’amore.
Che io posso prendermi cura di me stesso con amorevole gentilezza.
Che io posso sapere come alimentare ogni giorno i semi della gioia dentro di me.
Non entro nel merito di queste frasi, per non farla troppo lunga. Anche perché, nella pratica, ciascuno può trovare delle formulazioni personali, da ripetere mentalmente.
Poi provo a visualizzare dei volti appartenenti al circolo ristretto delle persone a me più care, come partner, familiari, amici cari, che per lo più in questi giorni io non posso vedere, salvo coloro che eventualmente vivono con me. Ovviamente includo in questo augurio anche loro.
Che voi possiate essere pieni di pace, felici e leggeri nel corpo e nella mente.
Che voi possiate essere al sicuro da ogni pericolo.
Che voi possiate essere liberi da rabbia, afflizioni, paura e ansia.
Che possiate imparare a guardare voi stessi con gli occhi della comprensione e dell’amore.
Che possiate prendervi cura di voi stessi con amorevole gentilezza.
Che siete in grado di sapere come alimentare ogni giorno i semi della gioia dentro di voi.
Lascio un po’ sedimentare il sentimento che ho diretto verso queste persone. Poi passo alla fase successiva, quella di includere tutte le persone direttamente colpite dalla crisi del coronavirus.
Visualizzo le persone che sono state colpite direttamente dalla malattia o le cui persone care sono state colpite della malattia, alcune delle quali perfino decedute. Visualizzo tutti i medici e gli infermieri che in prima linea sono impegnati con duro lavoro, rischio e paura, così come tutti gli altri che sono costretti a esporsi per garantirci i beni e i servizi essenziali. Penso a tutti i negozianti che hanno dovuto chiudere e ora sono rimasti con le scorte in magazzino che non venderanno mai, alcuni dei quali non ce la faranno a ricominciare. Visualizzo i tanti con dei lavori informali, occasionali o irregolari che non riceveranno nessun aiuto. Sono tantissimi in Italia, nel mondo sono centinaia di milioni e dovranno provvedere da soli a se stessi e alle propri famiglie. Visualizzo i molto che già cominciano adesso ad avere difficoltà nel procurarsi il cibo.
Rivolgo a tutti costoro la mia gentilezza amorevole la mia benevolenza.
Che voi possiate essere pieni di pace, felici e leggeri nel corpo e nella mente.
Che voi possiate essere al sicuro da ogni pericolo.
Ecc.
Poi estendo quest’onda di gentilezza amorevole oltre i confini nazionali, verso le Americhe, l’Africa, l’Asia, luoghi nei quali molto spesso la situazione è molto peggiore di quella che vediamo qui. Rivolgo a tutti la mia benevolenza, includendo persone di tutte le età, ma anche persone non umane, come gli animali. Non solo quelli che vivono insieme all’uomo o che sono da noi allevati, ma anche gli innumerevoli che non sono presenti a noi e che non possiamo vedere. A tutti questi altri esseri senzienti auguro la stessa felicità.
Che voi possiate essere pieni di pace, felici e leggeri nel corpo e nella mente.
Che voi possiate essere al sicuro da ogni pericolo.
Ecc.
Infine sento che questa mia capacità di generare amore è molto potente e non conosce confini. La posso dirigere veramente in tutte le direzioni e a qualsiasi distanza: verso l’alto, verso il basso, verso est e verso ovest, verso nord e verso sud. Anche al di fuori del nostro pianeta, in direzioni a me del tutto ignote. Rimango per qualche minuto in compagnia di questo e sentimento che ho generato nel corso della meditazione e sento in me gli effetti che ha prodotto.
Ascolta la meditazione guidata:
Zen in the city. L’arte di fermarsi in un mondo che corre
Ho scritto questo libro per condividere ciò che ho imparato nell’ambito della mia pratica quotidiana, grazie agli insegnamenti dei maestri, ma anche e soprattutto dell’esperienza diretta.
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Grazie per queste meditazioni,, sempre molto apprezzate. In particolare le tracce audio sono molto utili. Ma quest’ultima, sulla metta in tempo di covid… non si apre il link! Si puo’ fare qualcosa? Grazie mille. G. Margary
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Per sentire l’audio, devi cliccare sull’icona a forma di triangolo nero dopo la scritta “Ascolta la meditazione guidata:”
Confermo che non si avvia la meditazione guidata.
Per favore, scrivete con quale dispositivo e con quale browser non funziona, perché dai test risulta che dovrebbe funzionare un po’ dappertutto.