La meditazione in spiaggia è molto facile. Innanzi tutto perché hai tutto il tempo che vuoi a disposizione. E poi perché meditare consiste semplicemente nel stare con ciò che c’è nel momento presente, qui e ora. Dunque la spiaggia è molto adatta a praticare la presenza mentale, la consapevolezza, la mindfulness, lo yoga: tutto ciò che in un modo o nell’altro ti mette in contatto con la tua mente e il tuo corpo, come fa la meditazione. Ecco i suggerimenti di Zen in the City per fare di questa estate un’occasione non solo di riposo e relax, ma anche di cura del proprio benessere mentale.
1 – Stare senza vestiti
Già l’atto di spogliarsi può diventare una grande pratica, per iniziare. Prima di toglierti i vestiti fermati un attimo e ascolta le sensazioni del corpo. I vestiti aderiscono alla pelle, forse stai sudando. Prova a non giudicare, né a preferire qualcosa di diverso. Sii consapevole che le tue sensazioni sono transitorie. Una volta senza vestiti, fermati ancora e senti cos’è cambiato, cosa significa concretamente avere un corpo libero da qualsiasi protezione.
La tua pelle verrà accarezzata dai raggi del sole, dall’acqua del mare, dal tuo stesso sudore, dal vento. Rimani in ascolto di ogni sensazione con equanimità. Senti cosa significa stare a contatto diretto con l’universo stesso!
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2 – Mediazione camminata
La meditazione camminata è una delle pratiche più adatte alla spiaggia. Puoi farla camminando lentamente a piedi nudi, e portando tutta la tua attenzione a ciò che sta succedendo: il movimento delle gambe e del corpo, il contatto dei piedi sulla sabbia o sui ciottoli, le sensazioni sotto la pianta dei piedi, il vento e il sole sulla pelle, gli odori, i rumori. Camminare sulla spiaggia è una grande esperienza vitale, da godere al cento per cento.
Ricordati di sincronizzare il movimento delle gambe con il respiro e godi della possibilità di camminare senza dover andare da nessuna parte in particolare. Non ci sono impegni, non ci sono scadenze, non ci sono tempistiche da rispettare. C’è solo il puro camminare nel mondo.
3 – Meditazione seduta
La meditazione seduta è un’alternativa praticabile se la spiaggia non è troppo affollata. Trovati un posticino tranquillo, crea un rialzo per sederti, con la sabbia o coi sassi, e poi siediti in una posizione che faciliti la concentrazione e l’apertura. A questo punto non devi più fare niente. Stattene lì e porta tutta l’attenzione al corpo (il respiro, i punti d’appoggio, la posizione), in modo che tu possa osservare ciò che accade in ogni momento nella mente e nel corpo, senza giudicare, nella totale libertà dai concetti di giusto o sbagliato.
Se vuoi, e se hai già un po’ d’esperienza con la meditazione, potresti concentrarti sulle percezioni (il contatto del vento sulla pelle, i suoni, gli odori) e sul tipo di sensazione (piacevole, neutra, spiacevole).
Facendo un ulteriore passetto oltre, potresti constatare quanto in ogni percezione non sei un soggetto completamente passivo, ma attivo. Ad esempio, mentre percepisci il verso di un gabbiamo (o di una moto d’acqua) renditi conto che quella percezione, per esistere, richiede sia una fonte sonora, sia il tuo organo uditivo, sia la tua coscienza. Insomma, standotene lì in spiaggia, puoi capire quanto la mente contribuisce alla costruzione della realtà. E lo fai mentre sei in vacanza!
Inspirando, so che sto inspirando.
Espirando, so che sto espirando.
Inspirando, il mio respiro si fa profondo.
Espirando, il mio respiro si fa lento.
Inspirando, calmo il corpo.
Espirando, rilasso il corpo.
Inspirando, sorrido.
Espirando, lascio andare tutte le tensioni.
Inspirando, dimoro nel momento presente.
Espirando, so che è un momento meraviglioso.
Puoi facilmente impararli a memoria, ricordandone solo la versione sintetizzata:
Inspiro, espiro
Profondo, lento
Calma, agio
Sorrido, lascio andare
Momento presente, momento meraviglioso.
5 – Meditazione nuotata
Per la meditazione nuotata è proprio la volta buona. Se d’inverno non frequenti una piscina, di occasioni non ne avrai molte altre! Quando fai il bagno, concentra tutta la tua attenzione ai movimenti del corpo, al respiro, al contatto del corpo con l’acqua, alle sensazioni speciali di questa attività così insolita e naturale al tempo stesso. Mentre nuoti, non pensare ai tuoi problemi, lascia andare il passato, ma anche il futuro: il tuo presente è qui nell’acqua!
Se quando nuoti a stile libero non usi la maschera e gli occhialini, e rimani ad occhi aperti, vedrai un susseguirsi di forme e colori in movimento. È un’occasione perfetta per esercitare la conoscenza non concettuale: osservare e basta, senza usare parole, senza attribuire significati. Può sembrare un approccio artificioso, ma in realtà corrisponde a un modo molto naturale di approcciarsi alla realtà.
6 – A contatto con gli elementi naturali
Goditi gli elementi naturali. Se la tua vita di tutti i giorni è in città, ora puoi finalmente sentire il contatto della sabbia e dell’acqua di mare sulla tua pelle, il calore del sole, le carezze del vento. Concentrandoti solo sulle sensazioni, ne potrai cogliere in pieno la bellezza e il piacere: il puro gusto di essere totalmente lì, con il tuo corpo e la tua mente.
Potrebbe essere l’occasione per praticare l’equanimità. Esporsi alla varietà delle sensazioni, senza preferenze e senza giudizio, è un esercizio facile mentre si sta in vacanza. Ma poi l’attitudine che ne scaturisce risulta utilissima in molte circostanza della vita, anche quando ci troviamo nelle situazioni più spiacevoli.
7 – Imparare dalle onde
Un’altra cosa che puoi fare è osservare il movimento delle onde. Le onde hanno molto da insegnare a tutti noi, perché apparentemente hanno ciascuna un inizio e una fine, una forma e una dimensione, ma in realtà non sono altro che acqua. Proprio come noi, che ci sentiamo separati dagli altri e dal resto della realtà, ma in maniera del tutto illusoria.
Le onde possono essere nostre maestre anche in molti altri modi. Del resto tutto, ma veramente tutto, è fatto unicamente di onde. Ogni fenomeno di cui abbiamo esperienza è basato su fenomeni ondulatori. Ce lo dice la fisica. Basti pensare ai suoni o ai colori. La nascita e la morte sono i due estremi di un altro movimento ondulatorio, che si verifica di continuo in ognuna delle cellule di cui siamo fatti. Anche il respiro, che ci tiene in vita, è un movimento ondulatorio. Come quello del mare.
8 – L’arte di accettare se stessi
Sempre in tema di onde, puoi leggere questo brano del maestro zen Thich Nhat Hanh, che ci dice che le onde possono aiutarti a non avere mai paura e a capire che vai già bene così come sei, senza dover cercare di essere una persona diversa.
Ma forse quest’anno non vai in vacanza al mare. Se la tua destinazione è diversa – ad esempio la montagna, un viaggio, una città o semplicemente casa tua – trova in questa pagina la pratica più adatta alla tua situazione. E buona estate a tutti!
"Questo libro è stato il mio primo contatto con lo zen. Per me che sono appena approdata in questo mondo è stato una rivelazione, perché parla di pratiche quotidiane che non necessitano di particolari conoscenze, ma che aiutano a vivere la vita in modo più sereno. è un libro alla portata di tutti, esordienti e esperti. è bello potercisi affidare in davvero molti momenti della giornata, perché nel libro si riesce a trovare la giusta…
Ho scritto questo libro per condividere ciò che ho imparato nell’ambito della mia pratica quotidiana, grazie agli insegnamenti dei maestri, ma anche e soprattutto dell’esperienza diretta.
Insegno meditazione e tramite il mio blog Zen in the City propongo un’interpretazione originale delle pratiche di consapevolezza legata agli stili di vita contemporanei.
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Non avevo mai sentito parlare di meditazione nuotata. Spero di metterla in pratica il prima possibile!