Meditazione con bambini e ragazzi: come fare
La meditazione con i bambini e i ragazzi è una pratica che diventa sempre più attuale. Le capacità di attenzione e concentrazione dei ragazzi, infatti, sono in costante diminuzione, a causa degli stili di vita oggi dominanti. Tra di essi gioca un ruolo preponderante il contatto continuo con schermi di ogni tipo, dal cellulare alla TV. I social, poi, ci mettono il carico, sollecitando un approccio alla conoscenza estremamente frammentato (v. dati). Ma questo è il mondo in cui viviamo, è inutile lamentarsi. È necessario trovare le risposte più sagge.
Una delle risposte possibili è insegnare la meditazione a bambini e ragazzi. Grazia Roncaglia è una pioniera in questo ambito. Sulla meditazione con i bambini e i ragazzi, in un contesto educativo come la scuola, ha già pubblicato due libri: “Verso un’educazione risvegliata” e “Aiutami a stare attento“.
Nell’intervista che ho realizzato con Grazia Roncaglia, l’autrice spiega come l’idea di portare la meditazione ai bambini direttamente nel contesto educativo, le sia arrivata dalla propria esperienza personale. Prestare attenzione è il movimento mentale che si compie quando ci si siede sul cuscino a meditare. E prestare attenzione è ciò di cui bambini e ragazzi hanno costantemente bisogno. A scuola come a casa e in qualsiasi altro contesto.
Nell’intervista, Grazia Roncaglia spiega cosa significa la meditazione per bambini e ragazzi, mettendola in relazione con la sua esperienza di insegnante e di praticante. Perché di certo non si può insegnare meditazione a bambini e ragazzi se non se ne ha una diretta e profonda esperienza personale.
Domenica 20 novembre ci sarà la possibilità per tutti di dialogare con Grazia Roncaglia su questi temi. Ho organizzato un appuntamento online della serie “Incontri con autori di libri”, che si terrà dalle 19 alle 20. All’incontro potranno partecipare tutti gli iscritti a Zen in the City, di qualsiasi livello.
Per iscriversi, anche gratuitamente, è sufficiente registrarsi qui.
Meditazione con bambini: l’importanza dei social
I social media svolgono un ruolo fondamentale nel condizionare le capacità di attenzione e concentrazione di bambini, ragazzi e adolescenti. In tal senso, la meditazione può a sua volta costituire un antidoto agli effetti più negativi di tale scenario.
Quali social usano i bambini e i ragazzi? E quanto? Secondo una delle ultime indagini realizzate in Italia, l’80 per cento degli adolescenti, nell’anno della pandemia, ha affermato di aver utilizzato i social “più che in passato” e tra di essi il 45 per cento ha precisato che lo ha fatto “molto più che in passato”. Il 76,5 di loro non spegne il cellulare neanche di notte.
Ma per avere informazioni recenti e attendibili sull’uso delle diverse piattaforme, sono andato alla ricerca di fonti autorevoli. Come sapete, di dati in rete ne circolano tantissimi, ma spesso sono frutto di indagini con campioni non rappresentativi e a volte sono finalizzate a confermare delle tesi già preconfezionate. Ho trovato i dati del Pew Research Instutute, di cui mi fido, riferiti agli Stati Uniti. Lì questo tipo di fenomeni non differisce di molto da quanto succede in altri paesi occidentali come l’Italia e perciò possiamo considerate quei numeri quanto meno utili.
Si è visto come TikTok si sia affermato come una delle principali piattaforme online per gli adolescenti, mentre la quota di ragazzi che utilizzano Facebook è diminuita drasticamente. Un dato che mi sembra molto significativo è il 95 per cento (cioè la quasi totalità) di utilizzo di YouTube. YouTube è ormai una sorta di babysitter mondiale, che intrattiene miliardi di ragazzi lasciando liberi i genitori di occuparsi delle loro faccende. Ma tornerò su questo tema. Anche sui TikTok ci sarebbe molto da dire, perché è un tipo di piattaforma con una forte capacità di influenzare le nostre modalità cognitive.
Ma per oggi vi consiglio di vedere l’intervista a Grazia Roncaglia sulla meditazione per bambini e ragazzi. Dell’influsso che hanno i social sui di loro ne riparleremo.
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