Meditazione al vento
La meditazione al vento è una pratica che aiuta ha prendere consapevolezza in maniera diretta di una realtà molto importante che caratterizza la nostra esistenza: il non sé. Quando si parla di “non sé” si intende l’assenza di un sé separato dagli altri e dal resto del mondo, un sé che coincide coi concetti di “io”, “me” e “mio”.
Siamo convinti sin da bambini di essere un’entità separata da ciò che ci circonda, dotata di una propria autonomia decisionale, pronta a ricevere ed elaborare gli stimoli provenienti dall’esterno e a plasmare la realtà a nostro piacimento, quando ci riusciamo. Espressioni apparentemente normali come “mi sentivo triste, ma adesso mi sento allegro” rivelano la convinzione che ci sia un sé costante, che si mantiene dietro ogni esperienza.
L’illusione di essere costituiti da un sé separato, pur essendo infondata, ci accompagna per tutta la vita, procurandoci inevitabilmente sofferenza. Convinti che l’io esista, non riusciamo a vedere che siamo diversi da ciò che eravamo in passato – persino rispetto a mezz’ora fa – e ci confrontiamo di continuo con gli altri.
La meditazione in generale ci aiuta a vedere la realtà del non sé, a forza di osservare i meccanismi di funzionamento della nostra mente. La meditazione al vento è particolarmente indicata per questo, dal momento che si concentra su uno di questi meccanismi.
L’illusione del sé
Innanzi tutto è necessario capire il meccanismo di cui parliamo. Nello schema che segue è rappresentato, piuttosto rozzamente, il modello di riferimento che consideriamo normale. La mia persona riceve di continuo stimoli dall’esterno, attraverso il corpo e i 5 sensi, che si manifestano sotto forma di sensazioni, cioè suoni, odori, sapori, forme, colori, caldo, freddo, vibrazioni, ecc. Il mio sé elabora tutti questi stimoli e li traduce in attività della mente, come ad esempio percezioni, pensieri, stati d’animo, sentimenti. Al centro di tutto ci sono io, che subisco gli stimoli esterni. Per quanto sia convinto di avere un certo controllo sulla mia mente, tali stimoli governano di continuo il mio benessere. Dunque mi convinco che il mio scopo sia di ricevere quanto più possibile stimoli positivi o piacevoli ed evitare quelli negativi o spiacevoli. A volte ci riesco, ma per lo più è molto difficile.
Possiamo però vedere le cose diversamente. Chi pratica la meditazione regolarmente ha imparato che, osservando “dentro sé stessi”, non si trova altro che 4 elementi: il corpo, le sensazioni, le percezioni e le formazioni mentali, cioè tutti gli stati in cui si viene a trovare la mente. La coscienza è quella parte di noi che ci permette di vedere tutto questo. Se riusciamo a osservare questo meccanismo, è come se prendessimo parte a quella che nello zen viene chiamata la “grande mente”, ovvero una coscienza universale che appartiene a tutti e a nessuno. Tale dimensione – nella quale non c’è un sé separato – ci consente di osservare con equanimità ciò che ci capita nella vita, senza attaccamento né avversione.
Meditazione al vento, come fare
La meditazione al vento ci aiuta a intravedere la dimensione della grande mente e del non sé. Ecco come fare.
- In una giornata di vento moderato, trova un posto adatto per praticare all’aperto, che ti consenta di percepire il vento sulla pelle, ma che sia al tempo stesso tranquillo e adatto ad assumere una postura di meditazione.
- Il vento stimola di continuo il tuo corpo e la tua mente. È proprio quello che succede ogni giorno e ogni minuto della tua vita per via di tutto ciò che ti circonda.
- Osserva questi stimoli, osservando al tempo stesso le reazioni del corpo e quelle della mente.
- Nel frattempo arrivano alla tua coscienza altri stimoli, come suoni, percezioni tattili, ecc. Trattali come il vento, cioè non concentrarti sul contenuto (che tipo di suono è, che tipo di sensazione è), ma sul modo in cui il tuo corpo e la tua mente li accolgono.
- Proseguendo con la meditazione, è possibile che si crei un meccanismo come quello dello schema che ho descritto, nel quale il tuo sguardo è come quello della grande mente: stai osservando non quello che arriva dall’esterno, ma come il tuo corpo e la tua mente reagiscono a ciò che arriva dall’esterno.
La Meditazione al Vento ci aiuta a scoprire in noi stessi la dimensione del Non Sé.
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Molto utile. Grazie. Come sempre.