La noia fa bene, ecco perché ogni giorno servono dei momenti senza fare niente

« м Ħ ж », CrushLa tendenza riempire di stimoli ogni piccolo momento di vuoto della nostra vita è sempre più forte in quest’epoca in cui abbiamo a disposizione una fonte inesauribile di news e intrattenimento. Il web, nella sua ampiezza e diversità ci offre continui spunti e contenuti e così il desiderio di voler stare al passo con i tempi è forte. Leggi, condividi, commenta, guarda e lascia un like e la rincorsa ad acchiappare l’ultima novità non finisce mai.

L’ iperstimolazione informatica cui sottoponiamo il nostro cervello molto spesso porta con sé una diminuzione di quei momenti di noia, non fare nulla, sognare ad occhi aperti e semplicemente veder scorrere il mondo di fronte a sé. Quanto spesso ci capita, o vediamo in altri, di utilizzare i momenti in cui siamo in coda alla posta o alla fermata dell’autobus per scrollare il feed social, fare una piccola partita ad un giochino o mandare una mail? Credo sia successo a tutti e questo non vuole essere assolutamente un monito a non farlo più bensì un’occasione per accendere una riflessione su questo comportamento che sta diventando sempre più diffuso.

Con questo articolo inauguriamo Noi e la tecnologia, la nuova rubrica di Monica Bormetti, psicologa e creatrice del progetto Smart Break, sul rapporto tra essere umano e tecnologia.

Nicholas Carr, autore di “[amazon_textlink asin=’886030377X’ text=’Internet di rende stupidi’ template=’ProductLink’ store=’zeninthecit06-21′ marketplace=’IT’ link_id=’760fe8f9-8dd3-11e8-b9f2-fb0aad2a39fd’]?” utilizza una metafora che credo spieghi bene l’effetto della sovrastimolazione informativa in cui siamo immersi. è come se la nostra memoria a breve termine fosse un ditale, che viene riempito da un rubinetto d’acqua (ovvero la fonte di stimoli continui) e per far sì che l’acqua e quindi l’informazione venga trattenuta è necessario che venga portata in una grande vasca che sarebbe la nostra memoria a lungo termine. Ciò che accade spesso oggi è che non lasciamo il tempo affinché il ditale di acqua venga svuotato nella vasca, ma continuiamo a volerlo riempire dal rubinetto continuo di informazioni. L’effetto è che molta acqua esce andando dispersa e così l’informazione.

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La tendenza a riempire tutti i piccoli momenti di noia e attesa della nostra vita, porta il nostro cervello ad avere sempre meno occasioni per lasciar sedimentare le informazioni acquisite. Diversi studi mostrano anche una correlazione tra noia e creatività e quindi la propedeuticità della prima allo sviluppo della seconda.

Annoiarsi ogni tanto può fare bene, lasciar vagare la propria mente verso mete ignote e darci il tempo per metabolizzare gli stimoli acquisiti, ha una propria utilità. Quindi il piccolo invito che lascio qui è quello di mantenere qualche momento di noia e dolce far nulla nella propria quotidianità, che sia mentre si aspetta l’autobus o appena si rientra a casa dal lavoro ognuno può trovare il modo più congeniale a sé.

Per approfondire:

[La foto è di « м Ħ ж », Argentina]

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