La meditazione camminata è una delle forme di meditazione più importanti. È praticata in tutte le tradizioni e scuole, e proposta da tutti i maestri che insegnano la meditazione. È la variante fondamentale della meditazione formale “classica”, quella che si pratica seduti su un cuscino o su un panchetto.
La meditazione camminata ha in comune con la meditazione seduta la sua caratteristica fondante: quella di coltivare l’attenzione al momento presente. È una ricetta molto semplice per superare la gran parte dei problemi che ci affliggono. Se portiamo infatti tutta la nostra attenzione a ciò sta succedendo in questo momento – dentro di noi e intorno a noi – possiamo cogliere direttamente gli aspetti più veri della realtà. Uno di questi aspetti è ad esempio quello dell’impermanenza: a farci caso con attenzione, possiamo notare come ogni fenomeno della realtà, senza eccezioni, sia soggetto a un processo di continuo cambiamento. Capirlo significa accettare la realtà per quello che è e smetterla di volerci attaccare alle cose che ci piacciono, sperando che non finiscano mai, così come di voler evitare le cose che non ci piacciono, temendo che anch’esse non finiscano mai.
Inoltre, se passiamo tutto il nostro tempo a rimuginare sul passato o a crearci aspettative per il futuro, non solo creiamo le premesse per ulteriori sofferenze, ma ci perdiamo anche quello che sta accadendo ora. Però la vita si sta svolgendo proprio adesso, e se non le prestiamo attenzione se ne va senza che noi l’abbiamo vissuta. Così, se camminando rivolgiamo tutta la nostra attenzione a quello che sta accadendo, ovvero il movimento dei passi, il respiro e ciò che ci sta intorno, siamo completamente immersi nella vita e possiamo coglierne tutta la bellezza.
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In queste istruzioni per la meditazione camminata, in particolare, cerchiamo di andare anche un po’ oltre. L’esercizio di concentrazione continua e sostenuta sul respiro e sul cammino ci consente di cogliere un altro aspetto molto importante. Per descrivere una qualsiasi azione che si svolge, di solito utilizziamo una struttura grammaticale composta da soggetto e verbo, a volte completati da un complemento. Ma si tratta solo di una convinzione linguistica, perché nella realtà si svolge un unico processo, senza che sia possibile separare il soggetto (la persona) dall’azione (il respirare o il camminare). È possibile vederlo da soli, senza troppi ragionamenti astratti. Cogliere questo aspetto della realtà è molto importante ed è in grado di darci una grande pace.
Nella filosofia buddhista tutto ciò viene chiamato non dualismo. È una caratteristica particolarmente enfatizzata nello zen – anche da maestri contemporanei come Thich Nhat Hanh – e in questo blog ne abbiamo parlato tante volte.
A questo punto non vi resta che gurdare il video. È stato girato in un’estate molto secca, come si vede, presso gli amici di Casasangha, che ringrazio.
"Questo libro è stato il mio primo contatto con lo zen. Per me che sono appena approdata in questo mondo è stato una rivelazione, perché parla di pratiche quotidiane che non necessitano di particolari conoscenze, ma che aiutano a vivere la vita in modo più sereno. è un libro alla portata di tutti, esordienti e esperti. è bello potercisi affidare in davvero molti momenti della giornata, perché nel libro si riesce a trovare la giusta…
Ho scritto questo libro per condividere ciò che ho imparato nell’ambito della mia pratica quotidiana, grazie agli insegnamenti dei maestri, ma anche e soprattutto dell’esperienza diretta.
La meditazione camminata è un camminare verso se stessi, secondo Chandra Livia Candiani, che consente di aprirsi totalmente a quello che c’è, senza alcuno sforzo.
Tramite la consapevolezza del respiro (‘anapanasati’), possiamo aprirci la porta ad una comprensione profonda della realtà. È molto semplice, ecco come fare.
Praticare la meditazione nella vita quotidiana è un modo per meditare alternativo alla classica pratica del rimanere seduti in silenzio, particolarmente adatto agli stili di vita del giorno d’oggi e basato sullo spirito più autentico dello zen.
Un modo di praticare la meditazione camminata che può aiutarci a esplorare lo stretto rapporto che esiste tra stabilità e libertà, ma anche tra stabilità e precarietà.
La pratica della meditazione camminata è applicabile ovunque, compresi i tragitti che percorriamo quotidianamente nei luoghi di lavoro, che possono essere trasformati in occasione di crescita interiore e trasformazione.
Insegno meditazione e tramite il mio blog Zen in the City propongo un’interpretazione originale delle pratiche di consapevolezza legata agli stili di vita contemporanei.
[…] meditazione camminata in montagna non è molto diversa dalle altre forme di meditazione camminata. Quello che cambia è il fatto di svolgersi in situazioni di dislivello e quindi richiedere un […]
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