Dall’impersonale all’atemporale: liberarsi dalla schiavitù del tempo per godersi la libertà della vita

In sintesi – Incontro online del Sangha di Zen in the City dal titolo “Dall’impersonale all’atemporale: liberarsi dalla schiavitù del tempo per godersi la libertà della vita”. Prosegue il filone sul tema della vacuità, che ha toccato prima il non sé, poi l’impersonale e stavolta la dimensione del tempo, che ci spinge sempre a vole essere qualcosa o ottenere qualcosa, con 3 esercizi pratici.

Letture di riferimento

1) Secondo la convenzione, io non sono semplicemente ciò che sto facendo ora, sono anche ciò che ho fatto, e la mia versione convenzionale del mio passato è fatta in maniera da sembrare quasi più il reale “me stesso” di ciò che io sono in questo momento. Quel che io sono – infatti – appare così fuggevole e intangibile, mentre quel che io sono stato è fisso e definitivo. È la solida base per le previsioni di quel che sarò in futuro, e ne consegue che sono più strettamente identificato con ciò che non esiste più che con ciò che è realmente!
(Da: Alan Watts, “La via dello zen“, Feltrinelli, 2006)

2) Toni Packer – La ricerca dell’illuminazione

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