Come guardare fuori dal finestrino del treno o dell’auto può farti capire chi sei veramente [video]

Guardare fuori dal finestrino del treno o dell’auto può farti capire chi sei veramente e aiutarti a soffrire di meno. Non è una dichiarazione paradossale, ma lo scopo di un esercizio zen, quindi di qualcosa che, se lo pratichi molte volte, può veramente fare accadere qualcosa. In questo caso, un esercizio nello stile tipicamente contemporaneo di Zen in the City.

Mentre guardiamo fuori dal finestrino vediamo passare davanti a noi molte cose diverse: paesaggi, edifici, mezzi, persone, animali, cose. Tutto ciò entra nel nostro campo visivo, ci sta per un po’ e poi esce definitivamente, senza ripresentarsi più nello stesso identico modo.

Lo stesso meccanismo si verifica nella nostra mente, di continuo. I base agli stimoli che riceviamo, sia dall’esterno che dall’interno, si creano sensazioni (tramite i cinque sensi), pensieri stati d’animo ed emozioni. Nonostante tendiamo ad identificarci con tali condizioni della mente, queste ultime non ci appartengono affatto, dal momento che vanno e vengono.  Proprio come le piante, gli animali e gli edifici che vediamo dal finestrino, appaiono, stanno per un po’ e poi scompaiono.

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Fare propria questa caratteristica della mente è un’enorme conquista e ci consente di evitare molta sofferenza inutile. Se siamo infatti consapevoli che nulla ci appartiene e che non c’è un io separato che comanda tutto, possiamo essere molto più liberi dagli attaccamenti e dalle avversioni per ciò che accade nella nostra vita.

La meditazione è proprio questo: osservare a lungo ciò che transita nella nostra coscienza, per coglierne il carattere impermanente e inconsistente. L’esercizio di guardare fuori dal finestrino ci aiuta ad andare in quella direzione.

Per approfondire:

mente

treno

Paolo Subioli – L’impermanenza ci fa scoprire il mondo eternamente nuovo

Ama il tuo smartphone come te stesso. Essere più felici al tempo dei social grazie alla digital mindfulness

Paolo Subioli - Ama il tuo smartphone come te stesso
Publisher:
N. pagine: 196
Smartphone, tablet e pc non sono più meri strumenti al nostro servizio, ma vere e proprie estensioni dei nostri corpi e delle nostre menti.  Essendo parte di noi stessi, devono diventare elementi di crescita. Attraverso il percorso della Digital Mindfulness viene affrontato il tema della consapevolezza del rapporto con i media digitali, proponendo piccole pratiche quotidiane, spazi di riflessione, momenti di riequilibrio per migliorare la nostra vita e quella degli altri.

 

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Paolo Subioli

Insegno meditazione e tramite il mio blog Zen in the City propongo un’interpretazione originale delle pratiche di consapevolezza legata agli stili di vita contemporanei.

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