La felicità individuale non può esistere

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La felicità individuale non può esistere, dice il maestro zen Thich Nhat Hanh. Noi non siamo, “intersiamo” insieme a tante altre persone, esseri viventi e cose. Solo se gli altri sono felici possiamo esserlo anche noi.

In questo breve video, sottotitolato in italiano, il maestro zen vietnamita Thich Nhat Hanh spiega il concetto di “interessere“, ovvero il vincolo profondo che lega tra loro tutte le cose dell’universo, compreso l’uomo. Tale vincolo fa sì che nulla e nessuno possa esistere da solo e per se stesso. Questo ci fa capire che la nostra felicità dipende da quella delle altre persone e di tutti gli altri esseri. E il maestro zen lo dice col suo solito modo semplice e poetico.

In che modo la felicità individuale non può esistere? Quello di interessere non è un concetto teorico, ma un insegnamento sulla realtà, che scaturisce dalla visione profonda dei grandi maestri. Ciascuno di noi può sperimentarlo continuamente, osservando ciò che accade dentro se stesso e al di fuori. Il concetto di interessere è strettamente legato all’insegnamento sul non sé. Si potrebbero fare mille esempi.

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Ci sono molte meditazioni (vedi link) che possono aiutare in questo.

Il concetto di interessere, cioè l’opposto della ricerca della felicità individuale, è l’equivalente dell’originazione interdipendente nel Buddhismo. Un aspetto a mio parere interessante è che Thich Nhat Hanh, da questa visione dell’interessere, ne ha tratto un impegno molto forte in senso “ambientalista“. Se noi inter-siamo con tutti gli altri esseri, con la terra e con l’intero universo, non ha senso parlare di rispettare l’ambiente o la natura. Perché l’ambiente, e la natura, siamo noi stessi.

La felicità individuale non può esistere: ecco cosa dice Thich Nhat Hanh nel video

Interessere è una nuova parola che non è ancora nel vocabolario, ma spero che molto presto sia inclusa nel vocabolario di inglese!

Abbiamo la parola “essere”, ma ciò che propongo è la parola “interessere”, interessere! Perché non è possibile essere da soli, essere per conto proprio. C’è bisogno di altre persone per poter essere, c’è bisogno di altri esseri per poter essere.

Non c’èbisogno solo della madre, del padre, ma anche dello zio, del fratello, della sorella, della società. C’è anche bisogno del sole, del fiume, dell’aria, degli alberi, degli uccelli, degli elefanti, e così via…

Perciò è impossibile essere per conto proprio da soli. Bisogna “interessere” con chiunque
e qualunque altra cosa. Perciò “essere” significa “interessere”.

L’uomo è fatto di elementi non-uomo, È la visione profonda portata dalla pratica della consapevolezza. [L’uomo] è fatto di elementi non-uomo. Proteggere gli elementi non-uomo significa proteggere l’uomo. Non c’e’ altro modo. Perciò se non si può essere felici con se stesso o con se stessa, come può l’ambiente trarre vantaggio dai lui o da lei?

Questo e’ il motivo per cui dobbiamo dire due cose:

  • proteggere gli elementi non uomo è proteggere l’uomo;
  • proteggere l’uomo è proteggere gli elementi non uomo.

Questo è l’insegnamento del Buddha. Noi cerchiamo la nostra felicità individuale, che non può mai esistere!

Guardate alla madre e la figlia: sappiamo molto chiaramente che se una non è felice, non c’è modo per l’altra di essere felice. Così la felicità dovrebbe essere compresa alla luce dell’interessere.

Quando incontri tua madre, sorridi, sei felice, perché vedi la felicità sul suo volto, e ciò ti rende a tua volte felice. Perché il modo migliore per essere felici è fare felice l’altra persona. Questo è ciò che ho imparato dalla mia pratica.

Questo sito ha in Thich Nhat Hanh (“Thay”) una delle sue principali fonti d’ispirazione. Sostienilo iscrivendoti come Praticante o Contemplante.

Per approfondire:

Thich Nhat Hanh – Inter-essere, cosa significa questa parola che non è ancora nel dizionario

Meditazione sul non Sè

[Ringraziamenti: oltre che a Thich Nhat Hanh, a DharmaNet International, da cui ho tratto il frammento di video; la traduzione in italiano è a cura di Zen in the City]

[La foto è di Plum Village]

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Paolo Subioli

Insegno meditazione e tramite il mio blog Zen in the City propongo un’interpretazione originale delle pratiche di consapevolezza legata agli stili di vita contemporanei.

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