Etica del rating
L’etica del rating è una nuova forma di impegno per gli esseri umani nell’era digitale. Tutti per esperienza sappiamo quanto siano importanti per le nostre scelte di consumo i rating degli utenti di servizi come TripAdvisor, Booking o Amazon. Ma tali siti e app sono anche pieni di giudizi falsi, pubblicati ad arte per promuovere determinati servizi o prodotti a danno di altri. Su tali piattaforme come su Apple Store e Google Play Store, il numero di falsi è spesso soverchiante rispetto ai rating genuini dei consumatori.
A scanso di equivoci, chiariamo subito che il “rating“ è la classificazione – di solito da 1 a 5 stellette – che gli utenti dei servizi online possono attribuire ai servizi stessi (come le app) o a prodotti e servizi come ristoranti, libri, film, eccetera.
I giudizi falsi sono oggetto di un vasto business che coinvolge società specializzate e persino software che si inseriscono nei social media per riempirli di giudizi a una velocità che non sarebbe possibile ad alcun essere umano. Essi tolgono al consumatore (che poi è una persona come te e me) ogni difesa rispetto a venditori o esercenti disonesti o incapaci nel proprio mestiere. Inoltre questo rating disonesto non contribuisce a premiare chi ha delle capacità o chi si dà da fare per realizzare prodotti e servizi veramente utili per chi li acquista.
È dunque arrivato il momento di considerare il valore etico che possono assumere i rating e i giudizi pubblicati sulle piattaforme online che ciascuno di noi frequenta.
Pubblicare un giudizio su un’attività commerciale, siccome contribuisce a decretarne il successo o l’insuccesso, rende bene l’idea di quanto numerose e complesse siano le interconnessioni che legano noi esseri umani – e noi umani agli strumenti che utilizziamo – e quanto dunque ciascuno di noi dipenda dagli altri. Pubblicando un rating su un servizio che hai ricevuto ti farà percepire non solo che si è creato un legame con chi fornisce quel servizio, ma anche che quel legame perdura nel tempo. Questo è un esempio contemporaneo di quella dimensione che Thich Nhat Hanh chiama interessere e che altri maestri buddhisti hanno nei secoli indicato come originazione interdipendente.
Ma esercitare il proprio diritto di rating è anche una pratica di generosità. Se utilizzo una app e la trovo utile, il fatto di dedicare 2 o 3 minuti del mio tempo a scriverci un giudizio positivo è un atto non dovuto di pura generosità, senza contraccambio immediato. Praticare la generosità è il presupposto di qualsiasi cammino di trasformazione. In Asia la sequenza tipica degli insegnamenti spirituali è prima generosità, poi moralità poi ancora meditazione. Sharon Salzberg, in “L’arte rivoluzionaria della gioia”, ci fa notare come la generosità abbia un potere di trasformazione, perché è caratterizzata dalla qualità interiore del lasciare andare o abbandonare.
Praticare l’etica del rating è anche uno dei tanti modi efficaci per prendersi cura del proprio karma digitale, il frutto delle nostre azioni che lasciamo in eredità al mondo.
Come fare
- Anche se sei una persona riservata e che non ama mettersi in mostra, considera la possibilità di lasciare un giudizio positivo su un ristorante o una struttura ricettiva nei quali ti sei trovato/a bene.
- Se non hai voglia di scrivere, puoi lasciare anche solo il rating con le stellette, se la piattaforma te lo permette.
- Fai lo stesso con i libri che hai letto, i film che hai visto, altri acquisti che hai effettuato.
- Considera che su Google Maps puoi lasciare rating e commenti anche su negozi e altri esercizi commerciali non presenti in piattaforme online.
Per approfondire:
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Ottimo , grazie
Ro
Grazie. Cordialità.