Un esercizio per esercitare il senso del “non sé” (anattā) attraverso la contemplazione di fenomeni che percepiamo come “esterni” a noi, come gli oggetti e le altre persone, e lasciare andare il senso di possesso.
Scegli un certo numero di beni materiali da contemplare come “non miei”. Prenditi un po’ di tempo per mantenere l’attenzione su ciascuno di essi con una certa intensità. Nota se e come il senso di proprietà viene influenzato quando la consapevolezza è relativamente forte e la mente è meno presa dai pensieri sull’oggetto.
Verifica se è possibile considerare deliberatamente questi oggetti, uno per uno, come “non miei”. Se, mantenendo un oggetto nella consapevolezza o attraverso qualche altra pratica, ti è capitato di notare questo abbandono del senso di proprietà, potresti scoprire che puoi spingere delicatamente la mente a tornare a quel modo di vedere.
Nota le eventuali reazioni emotive a questo modo di vedere.
Porta una persona cara nell’occhio della tua mente e mantieni l’immagine o il senso di essa nell’attenzione con consapevolezza. Nota i sentimenti che emergono. Quando ti senti pronto/a, esercitati a spostare il punto di vista per vederla libera dal costrutto di essere veramente “il mio amico (partner, figlio, genitore, ecc.)”. Nota di nuovo con attenzione gli effetti che questo ha sui tuoi sentimenti e tua vostra percezione di essi.
Se vuoi, tu e la persona amata potreste anche esercitarvi insieme, sedendovi l’uno di fronte all’altra e cercando, momento per momento, di sostenere un modo di guardare l’altro come “non mio, non mio…” Dopo, prendetevi un po’ di tempo per condividere con l’altro la vostra esperienza di questo esercizio.