Nel viaggio di ritorno a casa dal lavoro, che sia effettuato con mezzi pubblici o privati, la mente entra tipicamente nello stato di default (wandering mind o mente errante), caratterizzato dal vagare da un pensiero all’altro. Questi pensieri sono in genere rivolti al passato o al futuro, in un’accezione molto spesso negativa: rammarico per qualcosa successo nel passato, ansia per qualcosa che potrebbe accadere in futuro. Quando sono i pensieri a dominare, lo stress aumenta, anziché diminuire. Se stiamo guidando la macchina e accendiamo la radio o lo stereo, la situazione non cambia.

La consapevolezza consente di stare col momento presente e non essere dominati dai pensieri. Solo quando siamo noi a dominare sui pensieri, anziché viceversa, diventa possibile rilassarsi.

Quando arriviamo a casa, se abbiamo una famiglia, vorremmo arrivare con la mente il più possibile fresca e rilassata, per essere pronti ad accogliere le persone amate, essere presenti per loro al cento per cento e goderne la presenza. Dunque praticare la consapevolezza nel viaggio di ritorno a casa ci consente di godere dell’aspetto più importante della vita, le relazioni con le persone a noi più care. La condizione perché ciò avvenga è liberarsi del sovraccarico di stimoli cui siamo soggetti al lavoro, ma poi anche in qualsiasi altro momento della giornata, a causa dell’abitudine a non staccare mai, della tendenza dell’ego a volersi sempre aggrappare a qualcosa per paura di scomparire. La musica in auto, lo smartphone sul mezzo pubblico, gli stessi pensieri sul passato o sul futuro: è tutto un rumore informativo che ci impedisce di staccare e ricaricarci.

  1. Quando entri nel mezzo di trasporto, prendi consapevolezza di tre cose: il tuo corpo (posizione; punti di contatto col mezzo); ciò che vedi; ciò che senti. Cerca di mantenere questa consapevolezza al centro della tua attenzione per tutto il viaggio. Insomma, non c’è bisogno di “svuotare” la mente.
  2. Per almeno dieci minuti stacca tutto (radio, telefono) e cerca semplicemente di essere, nella situazione nella quale ti trovi. Porta ogni tanto l’attenzione al respiro e al suo potere rilassante. Se emerge un pensiero lascia che fluisca via con delicatezza.

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Temi di questo esercizio: silenzio | silenzio della mente | stare soli con sé stessi |
Autore: Paolo Subioli |
Immagine di copertina: Jean Dubuffet, Metro, 1943