Chandra Livia Candiani propone di esercitarci al nostro innato senso dello stupore, che possiamo risvegliare in qualsiasi momento, purché se disposti a spogliarci della nostra presunzione di sapere.

Una buona pratica, preliminare a qualunque altra, è la pratica della meraviglia. Esercitarsi a non sapere e a meravigliarsi. Guardarsi attorno e lasciar andare il concetto di albero, strada, casa, mare e guardare con sguardo che ignora il risaputo e vede ora.

La pratica della meraviglia è una pratica che cura anche il cuore più ferito della terra.

Si può andare a trovare un piccolissimo pezzo di prato, un pizzico di prato c’è sempre, anche in città. E guardare. A lungo. Si apre un universo minimo. Infinite vicende, mutamenti, arrivi, partenze, forme sempre più piccole man mano che lo sguardo si limita a vedere. Esercitare la meraviglia cura il cuore malato che ha potuto esercitare solo la paura.

Da: Chandra Livia Candiani, “Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano“, Einaudi, 2021.

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Categorie di questo esercizio: Contemplare la bellezza | Creare pensieri positivi |
Temi di questo esercizio: meravigliarsi | stupore |
Immagine di copertina: Mario Schifano, Erba verde vittoriosa sul giardiniere, 1984