L’esercizio del prurito funziona così: mentre si sta seduti, immobili e concentrati – ad esempio nel corso di una seduta di meditazione formale, ma non è indispensabile – e si percepisce il prurito, si deve provare a osservare il proprio modo di reagire, ma senza grattarsi. Si noterà che è sufficiente resistere per pochi secondi, al massimo un minuto, perché il prurito scompaia: se ne andrà proprio com’è venuto.
All’inizio può sembrare difficile, poi diventa sempre più agevole. Non c’è niente di stoico o di masochistico in tutto ciò. Il prurito è una semplice sensazione, e come tale è effimera. L’esperimento, se compiuto più volte, può aiutarci a comprendere direttamente, senza mediazioni concettuali, cos’è l’impermanenza delle sensazioni. Ed è molto utile nella vita, specie quando ci si trova in situazioni di difficoltà.
È per questo che il prurito può essere un grande maestro: perché c’insegna a capire il nostro rapporto col desiderio. Di fronte a un’impellenza, a una brama, di qualcosa che sappiamo avere risvolti negativi (una sigaretta, un superalcolico, un pacchetto di patatine), è naturale avere un atteggiamento di avversione – che ci porta a reprimere quel desiderio – o, al contrario, di attaccamento, che ci spinge ad alimentarlo.
Ma si può scegliere la terza via, quella di osservare semplicemente. Ecco come:
- nota che tipo sensazione di provoca il prurito;
- osserva i pensieri che ne scaturiscono;
- torna gentilmente al respiro e alle sensazioni del corpo;
- guarda di nuovo come si evolvono tali sensazioni;
- se insorgono altri pensieri, prendine nota, poi torna al respiro;
- a un certo punto ti accorgerai che il prurito non c’è più.
Il meccanismo del prurito ha delle analogie con le dipendenze da alcol e droghe. E infatti c’è chi per curarle usa metodi basati sulla mindfulness.
Un maestro che si è occupato del prurito è Osho. Secondo il famoso guru indiano, quando è la mente a dominare sul corpo, quest’ultimo fa di tutto per attrarre su di sé l’attenzione, e prendersi una sorta di rivincita. Ma la questione non è combattere. Quello che serve piuttosto è osservare. Meditare significa osservare, qualsiasi cosa succeda. Pertanto, consiglia Osho, se senti il prurito grattati pure, ma fallo lentamente. Non lasciare spazio alle reazioni meccaniche. Fa’ anzi del gesto della tua mano l’oggetto della tua osservazione.