meditazione sull'impermanenza del cibo

Comprendere tramite l’esperienza diretta l’impermanenza – ossia il fatto che tutto senza eccezioni cambia di contino – è molto importante per affrontare gli stati d’ansia legati alla precarietà. Può darsi che il problema sia il lavoro troppo incerto, può darsi che sia la mancanza di un nucleo famigliare stabile, oppure l’assenza di una dimora sicura sulla quale fare affidamento. Anche escludendo tutte queste casistiche, la precarietà, l’instabilità e l’incertezza sono caratteristiche ormai fondanti della nostra esistenza.

Questa meditazione aiuta a vedere l’impermanenza come qualcosa di insito nell’esperienza dell’alimentazione, dunque facilmente osservabile e al tempo stesso accettabile in quanto connaturato alla nostra stessa esistenza.

  1. Scegli il cibo col quale sperimentare questa pratica: può essere un pasto completo, solo una portata o qualcosa di più semplice, come un frutto.
  2. Osserva il cibo e cerca di guardarlo in profondità, cogliendo tutti gli aspetti che tramite esso ti collegano ad altri elementi. Il maestro zen Thich Nhat Hanh suggerisce questa frase prima di mangiare: “questo cibo è ambasciatore dell’universo”, a causa del fatto che tramite anche un semplice alimento possiamo entrare in contatto praticamente con tutti gli elementi dell’universo: il sole che ha permesso alla pianta di crescere, l’acqua, i microorganismi, le persone che hanno permesso a quell’alimento di arrivare a te, gli elementi che hanno permesso a quelle persone di vivere, eccetera.
  3. Tutti questi elementi sono stati soggetti a processi di cambiamento – come ad esempio germogliazione, maturazione e deperimento, essiccamento, conservazione, cottura, eccetera – grazie ai quali questo cibo è potuto arrivare a te. Si trovavano altrove e ora sono di fronte a te, sul tuo piatto.
  4. Nota come cambia la temperatura da quando il cibo è sul piatto a quando lo finisci.
  5. Ascolta brevemente il tuo corpo per percepire la sensazione di appetito.
  6. Mangia il cibo con estrema attenzione, masticando con cura e nota come esso subisce un grande cambiamento passando attraverso la tua bocca.
  7. Man mano che prosegui, percepisci come la sensazione di appetito diminuisce fino a lasciare spazio a una di sazietà.
  8. Questa pratica ti ha visto protagonista di un’esperienza di cambiamento, uno di quei cambiamenti che ti permette di vivere. Contempla la straordinaria bellezza dell’impermanenza.

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Categorie di questo esercizio: Impermanenza | Mangiare |
Temi di questo esercizio: cibo | impermanenza | interdipendenza | mangiare |
Autore: Paolo Subioli |
Immagine di copertina: Marc Chagall, Strawberries Bella and Ida at the Table, 1916