Porto l’attenzione alla mia parte corporea, alla percezione che ho della posizione, ai punti di contatto con il terreno, con i vestiti e con l’aria.
Porto l’attenzione alla mia parte mentale e alle attività continue che le sono connesse: sensazioni, stati d’animo, pensieri.
Sono consapevole dell’incertezza di quello che mi aspetta.
Accetto di non sapere cosa proverò nei prossimi minuti.
Mi propongo di osservare tutto con curiosità e senza giudizio.
Osservo le sensazioni:
- suoni
- sensazioni del corpo
- stati d’animo
- pensieri
Ogni sensazione che provo non è da me voluta, si manifesta indipendentemente dalla mia volontà.
- Sensazioni piacevoli.
- Sensazioni neutre.
- Sensazioni spiacevoli.
Nell’osservare le sensazioni, quello che fa la differenza è la consapevolezza: so che sto provando questa determinata sensazione.
Questo mi permette di accettarla e di accoglierla senza riserve.
Ogni cosa che si presenta è un’occasione per conoscere, per imparare.
Noto in me l’impazienza e le do il benvenuto. Vedere la mia impazienza è stato prezioso.
Noto in me la distrazione e le do il benvenuto. Vedere la mia distrazione è stato prezioso.
Noto in me la noia e le do il benvenuto. Vedere la mia noia è stato prezioso.
Noto in me la rabbia e le do il benvenuto. Vedere la mia rabbia è stato prezioso.
Noto in me la scarsa considerazione che ho di me stesso/a e le do il benvenuto. Vedere quanta scarsa considerazione ho di me stesso/a è stato prezioso.
Porto alla mente quelli che considero i punti deboli della mia personalità e li passo in rassegna uno a uno.
Posso osservare ciascun tratto della mia personalità alla luce della consapevolezza e così dargli il benvenuto. Ogni occasione per capire meglio chi sono è preziosa.