La meditazione nuotata può essere praticata al mare, al lago o in piscina. È meditazione a tutti gli effetti, perché consente di stare in contatto con ciò che c’è nel momento presente, nella mente e nel corpo. Ecco come fare.
- Prima di entrare in acqua, rilassati, in modo che tu possa contare su una mente più chiara e più disponibile alla consapevolezza.
- Mentre nuoti prova a concentrarti unicamente sul respiro e sui movimenti che compie il tuo corpo, facendoti aiutare dal ritmo delle bracciate.
- Lascia andare i ricordi, così come i progetti. Se arrivano, accompagnali con dolcezza lontano dalla tua attenzione.
- Senti la sensazione dell’acqua che ti sfiora la pelle, che ti accarezza gli arti e i muscoli.
- Ascolta il suono dell’acqua che sgorga tre le tue orecchie, o il rumore che fa il respiro mentre ti trovi dentro l’acqua.
- Senti la sensazione dell’acqua che ti sostiene. Lascia che ti culli.
- Smetti di combattere (col respiro, con la fatica, con le prestazioni che vorresti avere, con gli altri coi quali ti confronti, con la paura dell’acqua).
- Prova a eliminare qualsiasi giudizio su quello che stai facendo.
- Prova anche a osservarti, come se fossi un testimone esterno, senza pensare a quello che stai facendo.
- Puoi diventare una cosa sola con l’acqua: il tuo corpo è fatto di acqua per il 60 per cento!
- Ti renderai conto, piano piano, senza bisogno di pensarci troppo, che non c’è un nuotatore e l’azione del nuoto che egli compie. C’è solo il nuotare. Nuotatore e nuoto sono la stessa cosa.