«La danza in quanto meditazione non è solo un ballare esteriore. L’esterno non è altro che un addestramento per la sfera interiore. Esteriormente continui a danzare, ma pian piano sorgerà una danza interiore e a quel punto potrai danzare interiormente e incamminarti così verso il tuo centro più intimo.»

La Meditazione Nataraj è danza intesa come meditazione globale. Si compone di tre stadi.

Primo stadio (40 minuti): a occhi chiusi, danza come se fossi posseduto. Lasciati guidare completamente dall’inconscio. Non controllare i movimenti e non cercare di restare un testimone di ciò che accade: lasciati dominare dalla danza.

Secondo stadio (20 minuti): con gli occhi sempre chiusi, sdraiati immediatamente, al termine della musica. Resta immobile, in assoluto silenzio. Le vibrazioni della danza e della musica continueranno dentro di te. Lascia che penetrino negli strati più sottili del tuo essere.

Terzo stadio (5 minuti): danza e divertiti, in totale celebrazione.

«Dimentica colui che danza, il centro dell’ego; diventa la danza. Questa è meditazione. Danza così intensamente da dimenticare che sei tu a danzare, inizierai a sentire che tu sei la danza. Ogni divisione deve scomparire: in questo modo diventa meditazione. Se esiste divisione, sarà una semplice ginnastica: ottima, salutare, ma non si può dire che sia spirituale. La danza in sé è ottima: entro i suoi limiti è ottima. Dopo aver danzato ti sentirai fresco e più giovane. Ma ancora non è meditazione. Colui che danza deve scomparire, finché resta solo la danza.»

Da: Osho, “Alleggerire l’anima“, Mondadori, 2009.

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Categorie di questo esercizio: Non sé |
Temi di questo esercizio: danza |
Autore: Osho |
Immagine di copertina: Lastra dipinta, Tomba delle Danzatrici, Ruvo fine V-inizi IV sec. a.C.