Quando siamo fermi con il nostro mezzo al semaforo, abbiamo una preziosa opportunità di praticare la meditazione. Ad esempio, possiamo approfittare del semaforo rosso per rilassare alcune parti fondamentali del nostro corpo: quelle su cui in genere si accumulano le tensioni e si scaricano le emozioni. Ad esempio:
inspirando, calmo il corpo
espirando, rilasso collo e spalle.
Si può anche applicare agli occhi o alla bocca. In alternativa, si può seguire il movimento dell’addome, che si comprime con l’inspirazione e si espande con l’espirazione. Tutto ciò è molto utile per spezzare l’abituale tensione della giornata tipica in città. È facile da realizzare, ma il vantaggio strategico è che questa terapia è completamente gratuita, a differenza di quelle proposte dai vari medici e terapisti cui prima o poi ci capita di ricorrere, per via dello stress e della vita sedentaria.
Il maestro zen Thich Nhat Hanh – che, da quando vive in occidente, ha ideato moltissime pratiche per gli stili di vita contemporanei – invita a vedere il semaforo come una “campana di consapevolezza” e di conseguenza a sorridergli, se lo troviamo rosso, tornando ancora una volta al respiro:
inspirando mi calmo
espirando, sorrido.
È uno di quei tipici momenti in cui possiamo godere con la massima libertà del piacere di non fare niente. Non dimentichiamoci che siamo animali. E gli animali – quando non hanno da procurarsi il cibo, dedicarsi all’accoppiamento o accudire i cuccioli – non fanno proprio niente. E ne sono felici.