Un esercizio per imparare a vedere chiaramente la nostra tendenza a “preferire”, che si manifesta di fonte a qualsiasi sensazione, provocando avversione o attaccamento e, alla fine, sofferenza.

Tendiamo a percepire l’esistenza per polarità, come il bene e il male, la luce e l’oscurità, il piacere e il dolore, l’esistenza e la non-esistenza, l’io e il non-io, ecc. La pratica di meditazione ci consente di capire come questa “dualità” sia una percezione errata e illusoria del mondo, che viene creata dalla nostra mente e dai nostri sensi. Tale percezione ci fa credere che le cose esistano in modo separato e distintivo, quando in realtà tutto è interconnesso e interdipendente. La dualità è una fonte di sofferenza e insoddisfazione, poiché ci fa vedere il mondo in termini di opposti e ci spinge a cercare la felicità solo in un lato della dualità, ignorando l’altro. Per liberarci dalla sofferenza e a raggiungere uno stato di pace e felicità duratura, dobbiamo superare la dualità e a comprendere la natura ultima della realtà, che è non-duale e interconnessa.

Questo esercizio di meditazione si concentra sulla consapevolezza delle dualità e sulla comprensione di come queste dualità sorgano dalla nostra tendenza a generare preferenze di fronte a qualsiasi fenomeno. Spesso ci troviamo coinvolti in un continuo gioco di scelta e preferenza, senza nemmeno rendercene conto. Questa costante polarizzazione tra il desiderio di avere ciò che ci piace e l’avversione per ciò che non ci piace può generare sofferenza e tensione nella nostra vita.

L’obiettivo dell’esercizio è quello di sviluppare la consapevolezza dei meccanismi della mente che creano dualità e di lasciar andare gradualmente le preferenze che ci legano a questa dualità. Durante l’esercizio, cercheremo di osservare ogni momento senza scegliere o preferire una certa esperienza rispetto a un’altra. Attraverso il rilascio delle preferenze, sperimenteremo una maggiore chiarezza e libertà nella nostra percezione delle dualità.

Come fare

  1. Preparazione:
    • Trova un luogo tranquillo e silenzioso dove puoi meditare senza essere disturbato/a.
    • Siediti in una posizione comoda, mantenendo la schiena dritta ma rilassata.
    • Chiudi gli occhi e prendi qualche respiro profondo per rilassarti.
  2. Concentrazione:
    • Porta la tua attenzione al respiro. Nota l’entrata e l’uscita del respiro, senza cercare di controllarlo. Sii presente al momento presente.
  3. Stabilire uno stato di Samādhi:
    • Dedica qualche minuto a coltivare una maggiore concentrazione e calma interiore.
    • Rilascia gradualmente le tensioni nel corpo e nella mente, permettendo al tuo stato di coscienza di diventare più tranquillo e stabile.
    • Cerca di portare la tua consapevolezza a un livello più profondo, oltre le distrazioni esterne e le preoccupazioni quotidiane.
  4. Nessuna preferenza:
    • Mantenendo la calma interiore, adotta l’atteggiamento di “nessuna preferenza” o di “non scegliere” riguardo a qualsiasi esperienza che si manifesti nella tua coscienza.
    • Non cercare di selezionare o desiderare particolari esperienze o di respingerne altre. Accogli ogni fenomeno senza giudizio o preferenza.
  5. Consapevolezza di dukkha e attaccamento:
    • Durante la meditazione, se diventi consapevole della presenza di dukkha (sofferenza) o di attaccamento, osserva attentamente quale dualità si sta manifestando.
    • Riconosci che ogni forma di dukkha o attaccamento implica l’esistenza di una dualità, un’opposizione tra due poli.
    • Identifica se stai attaccando uno dei poli della dualità e cerca di lasciar andare qualsiasi preferenza o attaccamento per uno dei due.
  6. Effetti sulla percezione:
    • Osserva attentamente gli effetti di questo atteggiamento di “nessuna preferenza” sia sulla sensazione di dukkha sia sulla percezione del sé.
    • Nota se il rilascio delle preferenze influisce sulla riduzione del senso di sofferenza o attaccamento.
    • Osserva se questa prospettiva ti permette di sperimentare una maggiore libertà e chiarezza nella percezione delle dualità.
  7. Calmare la fabbricazione:
    • Utilizza la calma interiore che deriva dalla pratica per sviluppare una maggiore consapevolezza delle sottili tendenze a scegliere o preferire.
    • Osserva attentamente queste tendenze più sottili e prova a lasciarle andare, permettendo alla tua mente di essere libera da qualsiasi forma di dualità o preferenza.
  8. Osservazioni finali:
    • Continua a praticare l’atteggiamento di “nessuna preferenza” in modo regolare durante le tue sessioni di meditazione.
    • Nota come questa prospettiva influisce sulla tua percezione delle dualità nel corso del tempo.
    • Osserva eventuali cambiamenti nella tua consapevolezza, nella tua relazione con il concetto di preferenza e nella tua capacità di lasciar andare le dualità.

Questo esercizio è ispirato al testo di Rob Burbea, “Seeing That Frees: Meditations on Emptiness and Dependent Arising“, Hermes Amāra, 2015.

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Categorie di questo esercizio: Equanimità | Non attaccamento | Osservare la mente |
Temi di questo esercizio: avversione | discriminazione | dukkha | non attaccamento |
Immagine di copertina: Edmondo Bacci, Avvenimento #292 (Incontro), 1961 c.