Nel praticare la metta, ripetiamo gentilmente alcune frasi che indichino ciò che desideriamo, prima per noi stessi e poi per gli altri. Cominciamo con l’essere amici di noi stessi. L’augurio che formuliamo dovrebbe essere profondamente sentito e, a ogni modo, duraturo (non, per esempio, “Possa io trovare un bel programma alla televisione stasera”). Tradizionalmente si usano quattro frasi:
“Possa io essere libero dal pericolo”,
“Possa io avere felicità mentale” ,
“Possa io avere felicità fisica”,
“Possa io disporre dei beni indispensabili”.
Descriverò le frasi dettagliatamente e voi potrete sperimentarle, modificarle, o sceglierne un altro gruppo, Scoprite personalmente, con una ricerca sincera, ciò che è veramente significativo per voi.
Possa io essere libero dal pericolo. Cominciamo a estendere la cura e la gentilezza amorevole verso noi stessi col desiderio di trovare libertà dal pericolo, di conoscere la sicurezza. Infine desideriamo che tutti gli esseri, come noi, abbiano la sensazione di essere al riparo, in un porto sicuro, liberi dal tormento interno e dalla violenza esterna.
Vivere senza sicurezza è vivere in un incubo; quando viviamo continuamente persi in stati mentali condizionati come la rabbia e l’avidità, quando siamo ripetutamente feriti e facciamo male agli altri, non c’è pace né sicurezza. Quando siamo svegliati durante la notte dall’ansia, dalla colpa e dall’agitazione, non c’è pace né sicurezza. Quando viviamo in un mondo di aperta violenza, che si basa sulla sottomissione e sugli abusi coperti dalla segretezza e dall’omertà, non c’è pace né sicurezza, Il profondo augurio: “Possa io essere libero dal pericolo” è l’inizio tradizionale; altre possibilità sono: “Possa io avere sicurezza”, “Possa io essere libero dalla paura”
Possa io avere felicità mentale. Se fossimo in contatto con la nostra bellezza, se avessimo meno paura degli altri, se avessimo fiducia nella nostra capacità di amare, avremmo la felicità mentale. Allo stesso modo, se potessimo entrare in contatto, abilmente, con i tormenti che sorgono nella mente e non alimentarli o coltivarli, avremmo la felicità mentale. Anche nelle situazioni più felici o favorevoli, senza la felicità mentale, noi siamo tristi. Talvolta alcuni usano la frase: “Possa io essere felice” o “Possa io essere tranquillo” o “Possa io essere liberato”
Possa io avere felicità fisica. Con questa frase desideriamo salute, libertà dal dolore fisico e armonia con i nostri corpi. Se la libertà dal dolore non è una possibilità realistica, aspiriamo a ricevere la sofferenza con pazienza e senza rancore, in modo da non trasformare il dolore fisico in un tormento mentalœ Si potrebbe anche usare una frase come: “Possa io essere in salute”, “Possa io essere pieno di salute”, “Possa io essere amico del mio corpo”, “Possa io incarnare il mio amore e la mia comprensione”.
Possa io disporre dei beni indispensabili. Questa frase si riferisce alle esigenze della vita quotidiana, concerne le relazioni, i doveri familiari e i mezzi di sussistenza. Formulandola, desideriamo che questi elementi della nostra vita di ogni giorno siano liberi da difficoltà, che si realizzino facilmente e senza intralci. Una frase alternativa potrebbe essere: “Possa io vivere con agio” o “Possa la gentilezza amorevole manifestarsi attraverso la mia vita” o “Possa io dimorare nella pace”.
Sedetevi comodamente; potete cominciare con cinque minuti di riflessione sul bene che è in voi o sul vostro desiderio di essere felici; poi scegliete tre o quattro frasi che esprimano ciò che desiderate più profondamente per voi stessi e ripetetele; potete coordinare le frasi con il respiro, se desiderate, o semplicemente far riposare la mente su di loro, senza un ancoraggio fisico. Sentitevi liberi di sperimentare e di essere creativi, senza forzare o pretendere un sentimento di amore; cercate di immaginarvi in circostanze in cui potete sperimentare più prontamente l’amicizia con voi stessi.
Vi vedete come un bambino? Un mio amico immaginò di essere seduto, circondato dalle persone più amabili che avesse mai ascoltato nel mondo, e di ricevere da loro gentilezza e doni; gli sembrò che la capacità di volersi bene gli entrasse per la prima volta nel cuore. Sviluppate un’andatura dolce con le frasi, non c’è alcun bisogno di pronunciarle precipitosamente o bruscamente. Con ogni frase offrite a voi stessi un dono; se la vostra attenzione vaga oppure sorgono sentimenti o ricordi spiacevoli, provate a lasciarli andare nello spirito della gentilezza e tornate di nuovo a ripetere le frasi della metta: “Possa io essere libero dal pericolo”, “Possa io avere felicità mentale”, “Possa io avere felicità fisica”, “Possa io disporre dei beni indispensabili”. A volte emerge con forza un sentimento di indegnità e potrete vedere chiaramente le circostanze che limitano l’amore per voi stessi; allora respirate gentilmente e accettate che questi sentimenti siano sorti, ricordate la bellezza del vostro desiderio di essere felici e ritornate alle frasi di metta.