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Una pratica molto semplice e interessante è quella di dire a voce alta tutto ciò che sta succedendo, nel preciso momento in cui lo si fa. Cioè parlare da soli, come fanno i matti, secondo il senso comune che abbiamo ereditato dai nostri avi. Basta nominare quello che c’è: da ciò che percepiamo coi cinque sensi, fino alle azioni, anche minime, che stiamo compiendo. Come se stessimo descrivendo quello che succede a beneficio di un ipotetico interlocutore al telefono, anche se il telefono non c’è affatto. Gli amanti dello sport potrebbero farlo, per gioco, alla maniera del telecronista.
È un esercizio che è alla nostra portata ogni volta che ci troviamo da soli. Non c’è bisogno di parlare a voce proprio alta: l’importate è nominare tutto quello che capita a tiro dei nostri sensi. È molto utile includere anche le reazioni che provocano in noi le cose che vediamo o sentiamo. Ad esempio, vedo una signora che attraversa la strada, mi ricorda mia madre; sto seduto alla scrivania e il vento porta degli odori che non mi piacciono; mentre apro il frigorifero, mi sento preso dall’impulso di mangiare la prima cosa che mi capiterà a tiro; e così via.
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