L’impermanenza è una caratteristica cruciale della nostra esistenza a possiamo osservarla in qualsiasi fenomeno. In questo esercizio, Rob Burbea ci insegna a farlo con la coscienza, con l’atto di conoscere.

Abbiamo la possibilità di riconoscere e sintonizzarci sull’impermanenza (anicca) della coscienza. Questo richiede una certa sottigliezza nell’attenzione. Tuttavia, di solito può essere sviluppata abbastanza facilmente con la pratica, una volta acquisita una certa facilità nel prestare attenzione all’incostanza dei diversi oggetti di senso.

Il termine pali per indicare la coscienza o consapevolezza è viññāṇa (vijñāṇa in sanscrito). Letteralmente, significa “conoscere”: essere coscienti o consapevoli significa conoscere un oggetto in almeno uno dei sensi. Qualsiasi momento dell’esperienza è in realtà un momento di conoscenza, a prescindere da quanto sottile, raffinato o diffuso sia l’oggetto conosciuto, o se abbiamo una parola per definirlo. Essendo un momento di conoscenza di un oggetto o di un altro, un momento di esperienza è quindi un momento sia di coscienza che di percezione, indipendentemente dal fatto che ci sia un atto mentale di etichettare verbalmente l’oggetto dell’esperienza. Ogni momento di conoscenza, quindi, deve essere un momento di percezione e ogni momento di percezione deve essere un momento di conoscenza. Questi due fenomeni sono in realtà lo stesso fenomeno concepito da prospettive diverse. Potremmo dire che la coscienza è la percezione vista dalla prospettiva della conoscenza. La stessa moneta vista dall’altra parte.

Di solito, quando vediamo, ascoltiamo o conosciamo qualcosa con i sensi, la maggior parte della nostra attenzione è rivolta all’oggetto percepito come tale. Tuttavia, in qualsiasi momento di consapevolezza, è presente anche, come aspetto naturale e senza sforzo di quella consapevolezza, il semplice sapere che siamo consapevoli. Questa consapevolezza della consapevolezza può essere resa più evidente semplicemente notandola di più e sintonizzandosi su di essa. Piuttosto che vedere l’esperienza, la percezione, in un momento principalmente come un oggetto, a volte possiamo cercare di vederla e percepirla principalmente come un momento di conoscenza.

All’inizio, riconoscere questa consapevolezza della consapevolezza può sembrare piuttosto sottile. Per alcuni, il riconoscimento iniziale avverrà rimanendo leggermente concentrati su una sfera di senso, o su un oggetto in una sfera di senso. Per altri emerge più facilmente con un’attenzione più aperta e inclusiva. In ogni caso, con il tempo possiamo sviluppare la capacità di “sostenere questo senso del sapere”. Ciò può essere estremamente prezioso, perché apre molte possibilità. Una di queste è che è solo un piccolo passo per vedere l’impermanenza momento per momento della coscienza, ovvero di questi momenti di conoscenza.

Da: Rob Burbea, “Seeing That Frees: Meditations on Emptiness and Dependent Arising“, Hermes Amāra, 2015.

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Categorie di questo esercizio: Impermanenza | Osservare la mente |
Temi di questo esercizio: conoscenza | coscienza | vinnana |
Autore: Rob Burbea |
Immagine di copertina: Federico Zandomeneghi, Ritratto di fanciulla con fiore (part.), 1914